Graziano Pellè, autore del gol partita con Malta
Con un golletto, irregolare peraltro (la mano galeotta è evidente a qualsiasi replay e sarà ulteriore materiale per dibattere sull’utilità degli addizionali), di Graziano Pellè, l’Italia batte Malta, evita l’aggancio della Norvegia e, udite udite, scavalca la Croazia (sempre che il punto di penalizzazione venga confermato in appello) in testa al gruppo H. Per la prima volta, dall’inizio delle qualificazioni per Francia2016, siamo davanti ai croati. Il massimo ma veramente con il minimo sforzo. Perchè altri motivi di soddisfazione, Conte non può averne. Faticare contro le squadre piccole ma in grado di ergere grandi bunker è cosa normale e comune a tutte le rappresentanti della nobiltà calcistica internazionale e storicamente l’Italia ha sempre palesato qualche imbarazzo supplementare in occasioni del genere. Però a Firenze contro i rinunciatari maltesi (a parte qualche isolata ripartenza affidata sempre ad Effiong, solo barricate e qualche lode di troppo all’indirizzo del pur diligente Ghedin) si davvero esagerato: squadra lenta, agonisticamente molle, con un centrocampo che ha sofferto oltremisura la pessima serata di Bertolacci (c’è chi a Roma si sta sfregando le mani…) e il fallito esperimento (non un inedito assoluto, comunque) del doppio play. Pirlo e Verratti dovevano garantire piedi buoni e fosforo ma l’ispirazione era ai minimi termini e la condizione atletica anche peggio. Per vedere un serio attentato alla porta di Hogg bisogna attendere una manciata di minuti all’intervallo grazie ad una rasoiata di poco larga di Eder (su azione individuale…) a pareggiare il conto delle occasioni (prima Effiong aveva fatto sudare freddo Buffon). Da salvare solo il gran movimento del naturalizzato blucerchiato (a conferma del suo eccellente stato di forma) e la generosità dell’italiano d’Albione, Pellè, sempre pronto al “lavoro sporco”. Ovviamente, ingiudicabile l’intero pacchetto arretrato e inoperoso il Gigi nazionale. Nella ripresa, spronati dal vantaggio norvegese a Sofia, gli azzurri ci mettevano almeno maggior convinzione ed intensità. Comunque poco. Solo mischioni in area e qualche punizione. A dare una parziale scossa all’11 di Conte ci pensavano gli inserimenti in corso d’opera di Parolo e, soprattutto, di Candreva (che in nazionale, evidentemente, riesce a frenare l’impulso di accentrarsi e concludere sempre in proprio…), autore del cross vincente per la…mano di Pellè. Come prologo al vantaggio azzurro l’incrocio dei pali colto da un fin lì impalpabile Gabbiadini. Poi, solo confusione e qualche bel cross di Darmian (tra i più vivi, del resto la preparazione l’ha fatta in Inghilterra…).
“Oggi contava solo vincere, ma purtroppo quando non concretizzi le tante occasioni da rete poi il risultato rimane in bilico”, il commento a fine gara di uno scuro Antonio Conte. Magari fosse stato proprio così: il problema è che si è creato veramente poco. “Dobbiamo capire che qui nessuno regala niente: contro l’Azerbaigian e contro Malta diventa dura, perché ormai il calcio si sta evolvendo in tutti i Paesi e non esistono più le squadre materasso” , la replica del Ct a chi osservava che anche Mandzukic, Jovetic & co. non erano andati oltre ad uno scialbo 0-0 in terra azera. Il che, beninteso, è vero ma solo in linea generale. Nel caso di specie, Malta rimane tra quelle pochissime realtà calcistiche dove di progressi non si vede neppure l’ombra, preoccupati come sono gli isolani, di non prendere imbarcate imbarazzanti.
Comunque, su una cosa, il nostro Ct ha ragione: le grandi sono tutte, chi più chi meno, in apprensione. La conferma arriva dai risultati degli altri due gironi in campo ieri dove si sono ritagliate l’ennesima serata di gloria le due nazionali più sorprendenti di queste qualificazioni: Galles e Islanda, ambedue in testa ed ambedue vittoriose in trasferta. Ma se è vero che i gallesi hanno ottenuto un’importante succcesso in una trasferta difficile ma non impossibile a Cipro grazie all’ennesima perla di Gareth Bale (sesto gol sui nove marcati dai dragoni sin qui), ben altro peso specifico assume la vittoria islandese ad Amsterdam contro un’Olanda che rischia di vedere Euro 2016 alla tv. E gli islandesi giocano anche un bel calcio. E corrono. Molto. Fischieranno le orecchie a molti.
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