Riccardo Scamarcio, Paolo Virzi’ e Valeria Golino sono solo tre dei tanti nomi che dall’11 al 22 maggio stanno rappresentando il cinema italiano al Festival di Cannes 2016. Sembrava che quest’anno la nostra presenza alla kermesse cinematografica francese sarebbe stata quasi nulla e invece, a dispetto delle polemiche, ci siamo e in modo anche piuttosto significativo. I nomi e i titoli italiani presenti nel programma di questa 69° edizione del Festival sono molti, importanti e di grande talento.
In Italia è già nelle sale dal 12 maggio, ma a Cannes è stato presentato oggi nella sezione Un Certain Regard: Pericle il nero (Pericles the black) di Stefano Mordini. Riccardo Scamarcio è produttore e interprete di questo film tratto dall’omonimo romanzo di Giuseppe Ferrandino; prima di arrivare a Cannes si è detto molto orgoglioso che quest’opera sia stata scelta per la selezione ufficiale del Festival in una sezione di così particolare pregio. Nel film Scamarcio interpreta in modo assai convincente il ruolo dello scagnozzo di un boss camorrista emigrato in Belgio, Don Luigi, dal quale viene inviato per umiliare i suoi oppositori in un modo particolarmente mortificante per la vittima sia dal punto di vista fisico che da quello umano.
Valeria Golino, che lo scorso anno ha vinto per la seconda volta la Coppa Volpi alla 72ª Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia, qui a Cannes ora e’ uno dei giudici della competizione ufficiale. Il primo giorno del Festival ha dichiarato di intraprendere il suo lavoro come giurata al Festival con un forte senso di responsabilità: “Non si può dire cosa sia meglio di altro in assoluto, ma un premio rappresenta il riconoscimento di ciò che è bello in questo momento e in questo contesto“. Nessun film italiano sarà sottoposto al giudizio di Valeria e dei suoi colleghi, ma il Festival di Cannes è un evento ampio e ricco di sezioni.
Così, mentre la competizione ufficiale procede in modo altalenante con film o largamente apprezzati come Ma Luote di Bruno Dumont o assai disprezzati come Personal shopper di Olvier Assayas, la sezione Quinzaine des Realisateurs sta offrendo in media al pubblico opere di grande qualità. Ed è proprio in questa sezione, dedicata in particolar modo ai registi, che l’Italia sta dando il suo contributo più rilevante. Sono tre i film italiani nel programma della Quinzaine. Il primo ad essere proiettato è stato Fai bei sogni (Sweet dreams) di Marco Bellocchio, ispirato al romanzo autobiografico del giornalista Massimo Gramellini. E’ la storia toccante di un orfano che solo da adulto e dopo un difficile percorso umano riesce ad accettare le circostanze della scomparsa della madre e ad elaborarne il lutto. La versione adulta del protagonista è interpretata in modo coinvolgente e realistico da Valerio Mastandrea. Dopo aver ricevuto lunghi applausi in sala, in soli sei giorni Fai bei sogni è stato già venduto a 16 paesi diversi.
Valerio Mastandrea a Cannes ha dovuto programmare una lunga permanenza perché, oltre al film di Bellocchio, ha presentato anche un altro lavoro scelto nella Quinzaine: Fiore del giovane Caludio Giovannesi. Fiore e’ la storia delicata e dura al tempo stesso di un amore adolescenziale nato nel freddo e pesante contesto di un carcere minorile. Nonostante si trovino in due ali separate del penitenziario, una maschile e una femminile, i due protagonisti del film, Daphne e Josh, coltivano un’intensa amicizia che li porta ad innamorarsi l’uno dell’altra. In questa storia fatta di affetti profondi e di dolore, Valerio Mastandrea interpreta il ruolo del padre, ex carcerato, della protagonista. Il film uscirà nelle sale italiane in autunno.
Intanto Paolo Del Brocco, amministratore di Rai Cinema, da Cannes ha annunciato l’avvio della scrittura del prossimo lavoro di Marco Bellocchio: un film su Tommaso Buscetta. “Mi interessa il personaggio di Buscetta -ha detto Bellocchio- perché è un traditore. Il traditore potrebbe essere il titolo del film“. Il lavoro dovrebbe essere pronto entro settembre 2017, ma oltre al soggetto, il regista ha già le idee chiare anche sul possibile cast artistico. Si tratta di una produzione internazionale con un budget assai consistente che sara’ girata tra l’Italia, il Brasile e l’America.
Grandi applausi da parte del pubblico al Theatre Croisette anche per il terzo film italiano presente nella sezione della Quinzaine: La pazza gioia (Like crazy) di Paolo Virzi’, in sala in Italia in questi giorni. In questa storia commuovente e folle Valeria Bruni Tedeschi e Micaela Ramazzotti interpretano il ruolo di due donne con problemi di mente che compiono una folle, divertente e disperata fuga dall’istituto in cui sono ospitate.
A ben vedere dunque gli Italiani ci sono un po’ ovunque, anche nella sezione dei film Fuori concorso. Uno dei più apprezzati, sicuramente il più atteso fra questi era Cafè society di Woody Allen. In questo film, che ha aperto ufficialmente il Festival la prima sera, il direttore della fotografia è il grande Vittorio Storaro, vincitore di tre premi Oscar. In conferenza stampa Storaro ha spiegato che ciò che fa di un soggetto un grande film e’ anche la capacita’ di saper raccontare una storia per immagini che siano fortemente caratterizzanti in armonia con il contesto narrativo e questo e’ esattamente il modo con cui Vittorio ha lavorato con Woody Allen in ogni occasione.
Last but not least ci sono altri tre titoli italiani presenti nel vasto programma del Festival di Cannes: L’ultima spiaggia (The last resort), film documentario di Davide Del Degan e Thanos Anastopulos, proiezione speciale Fuori competizione; Tempi felici verranno (Happy times will come), di Alessandro Comodin, nella Semane de la Critique; e infine, per la sezione Cannes Classics, Signore e Signori, The birds, the bees and the Italians, di Pietro Germi.
Se poi girando tra gli eventi mondani del Festival a qualcuno dovesse capitare di incontrare Gianfranco Rosi non si tratta di un caso, perché il regista, vincitore dell’Orso d’Oro all’ultimo Festival del Cinema di Berlino, è qui a Cannes in veste di presidente di giuria L’Oeil d’Or, sezione documentari.
Laureata in Lettere, amante dell’arte, dello spettacolo e delle scienze umane, autrice di testi di critica cinematografica e televisiva. Ha insegnato nella scuola pubblica e privata; da anni scrive ed esplora con passione le sconfinate possibilità della comunicazione nel web.
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