Sventato un nuovo attentato jihadista a Parigi. Stamattina la polizia francese ha arrestato quattro persone, di età fra i 16 e i 34 anni, che stavano preparando un attacco nella capitale.
Secondo il ministro dell’Interno, Bruno Le Roux, la retata ha permesso di “sventare un progetto di attentato imminente”, mentre il premier Bernard Cazeneuve – che guidava il dicastero dell’Interno fino a pochi mesi fa – parla di “minaccia terroristica estremamente elevata”.
Il blitz delle teste di cuoio si è svolto a Montpellier, nell’appartamento dove vivono i quattro. Secondo i sospetti degli inquirenti, il 34 enne si sarebbe dovuto sacrificare per compiere un attacco suicida in un sito turistico. Probabilmente avrebbe dovuto indossare una cintura esplosiva: nell’appartamento è stato ritrovato un laboratorio casalingo dove si sintetizzava perossido di acetone (TATP), un esplosivo usato già altre volte dai jihadisti, ad esempio per la strage di Bruxelles. Gli agenti hanno ritrovato 71 grammi di TATP e un litro ciascuno dei reagenti necessari, comuni acetone e acqua ossigenata.
Il 34 enne aspirante kamikaze aveva una relazione con la ragazza di 16 anni arrestata nella retata. La coppia si sarebbe dovuta sposare prima dell’attacco; poi lei sarebbe dovuta partire in incognito per la Siria. Nel frattempo, due giorni fa ha giurato fedeltà all’ISIS in un video pubblicato sui social network. A darne notizia è stata l’emittente BFM-TV, che cita fonti vicine all’inchiesta.
Oltre a loro due, già seguiti dai servizi antiterrorismo, gli investigatori conoscevano già un terzo degli arrestati: un ragazzo di vent’anni, che dopo aver sposato la causa del radicalismo aveva provato a partire per la Siria a novembre 2015. Il quarto arrestato, invece, è incensurato. Ha 27 anni e secondo gli inquirenti non avrebbe un ruolo di primo piano nell’organizzazione dell’attentato.
Il TATP è “estremamente facile da fabbricare”, ha spiegato alla stampa francese Christophe Caupenne, ex capo negoziatore dei corpi speciali della polizia francese. “Oggi è usato moltissimo dai terroristi, nelle zone di guerra, e naturalmente dall’ISIS”.
FMR
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