Il temuto dittatore giovanissimo Kim Jong-un governa anche il tempo: dal 15 agosto nella Corea del Nord scatta “l’ora di Pyongyang”: tutti gli orologi saranno portati indietro di 30 minuti.
Con questa decisione il leader supremo dal 18 dicembre 2011, giorno successivo alla morte del padre Kin Jong Il, intende celebrare la liberazione della nazione dai giapponesi alla fine della Seconda Guerra Mondiale. Il 15 agosto ricorre infatti il 70esimo anniversario della resa del Giappone dopo 35 anni di occupazione della penisola coreana.
Il fuso orario a Pyongyang è attualmente nove ore in più rispetto a quello di Greenwich (GMT), come quello della capitale sudcoreana Seul e di Tokyo. Uno standard introdotto dagli occupanti giapponesi, in quanto, prima dell’occupazione, il fuso orario usato dall’impero coreano era otto ore e mezzo prima del GMT.
“Gli imperialisti giapponesi hanno commesso crimini imperdonabili come privare la Corea del Nord anche della sua ora”, ha detto un funzionario nordcoreano alla ‘Korean Central News Agency’, aggiungendo che il nuovo fuso sarà chiamato l”ora di Pyongyang’.
La Corea del Sud ha espresso timori sull’annuncio del Nord di volersi dotare a breve di un proprio fuso orario, con 30 minuti indietro rispetto a Seul. “È probabile che possa provocare disagi a quelle persone che vanno avanti e indietro dalla zona industriale di Kaesong (il parco industriale a sviluppo congiunto, ndr)” – ha detto Jeong Joon-hee, portavoce del ministero dell’Unificazione -. A lungo termine, causerà problemi all’integrazione tra le due Coree”.
Le due Coree attualmente adottano lo stesso fuso, fissato in epoca coloniale e corrispondente a quello del Giappone. Jeong, inoltre, ha contestato le motivazioni addotte dal Nord e ha osservato che la prassi standard prevede che per i Paesi situati tra due fusi orari contigui si sceglie “quello a est” che per la penisola coreana è lo “standard time” nipponico. “Non ha niente a che fare – ha fatto notare – con il residuo di imperialismo. Piuttosto, è utile per l’uso della luce solare e da un punto di vista strettamente pratico”.
Quanto ai cambiamenti di fuso orario, non esiste alcun organismo internazionale preposto alla loro approvazione e ogni Paese può decidere per sé. La Corea del Nord non è l’unico che ha creato la propria ora: nel 2007 il Venezuela ha deciso di mandare i propri orologi indietro di mezz’ora perché il presidente Hugo Chavez voleva una “distribuzione più equa del sorgere del sole” per i residenti.
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