La crisi economica miete vittime ogni giorno

Era nell’ufficio, all’interno dell’azienda dove lavorava come direttore per conto di una multinazionale specializzata nelle consegne a domicilio. Nella tarda mattinata di oggi N.C., 62 anni, noto imprenditore ciociaro, si è tolto la vita  impiccandosi. In un biglietto ha spiegato le motivazioni del suo gesto: aveva perso una gara d’appalto importante e questo avrebbe innescato in lui il timore di essere costretto a licenziare trentacinque operai. La sua preoccupazione riguardava anche il figlio che lavora per la stessa azienda. Ora la polizia indaga.

“E’ solo l’ ultimo di una serie di gesti estremi dettati dalla crisi economica che attanaglia il nostro Paese”,  fa notare Comitas, associazione delle piccole e microimprese italiane. Se negli ultimi due anni il numero dei suicidi è rimasto stabile, “quelli ad opera di imprenditori e dirigenti in gravi difficoltà sono aumentati in modo esponenziale. Osserva Comitas – Alla base di tali episodi, vi è proprio la crisi economica che incombe sul nostro paese e che sempre più spesso porta ad azioni disperate chi non riesce a vedere un futuro o una soluzione ai propri problemi” . Per evitare che nel 2013 aumenti ancora il numero di chi non regge all’dea della vergogna di dover affrontare un fallimento “le istituzioni devono fornire la dovuta assistenza anche psicologica ai piccoli imprenditori e ai dirigenti in difficoltà – chiede l’associazione delle piccole imprese -Basterebbe dare ascolto a chi è in crisi acuta e prospettare le soluzioni che talvolta potrebbero essere a portata di mano, come possibili dilazioni o rateazioni di cui la Pubblica Amministrazione dovrebbe farsi promotore se non addirittura garante”.
C.D.