Aperta la caccia all’albero di Natale che per oltre 4 milioni di famiglie rimane sempre la spesa prioritaria in vista delle prossime festività. Se però la crisi ha tagliato buona parte dei consumi insieme all’entusiasmo di dedicarsi alla scelta dei regali, anche il tradizionale abete non è stato esentato da tagli. Non solo per quel che riguarda il venduto, dove già si prevede un -10% rispetto allo scorso anno: l’albero di Natale si è addirittura ‘accorciato’, negli ultimi dieci anni di almeno mezzo metro. Vale a dire che la maggioranza di quelli acquistati ha una altezza inferiore al metro e mezzo e in molti casi non supera neanche il metro.
E’ quanto emerge da un’analisi della Coldiretti divulgata oggi, nel weekend che precede il giorno dell’Immacolata, tradizionalmente destinato all’allestimento dell’albero e del presepe.
Se la maggioranza degli italiani è costretta a recuperare dalla cantina il vecchio albero sintetico, tra chi resiste alla tradizione la preferenza va – lo specifica Coldiretti – agli abeti più piccoli che non superano i 160 centimetri e che sono venduti a prezzi stabili e variabili tra i 20 e i 50 euro a seconda della misura, della presenza delle radici ed eventualmente del vaso. Per chi non si accontenta e preferisce taglie di pianta superiori, sino a due metri il prezzo sale anche a 90 euro e ancora di più si paga per gli alberi di altezza superiore o di varietà particolari. La vendita avviene nei vivai, nella grande distribuzione, presso i fiorai, nei garden ma ottime occasioni si trovano anche nei mercati degli agricoltori di Campagna Amica, come a Roma dove al Circo Massimo in via San Teodoro n.74 nel fine settimana ci sarà la possibilità di portare a casa un abete naturale Made in Italy al giusto prezzo, direttamente dai produttori agricoli che possono offrire importanti consigli per un albero di Natale “Doc” per tutta la durata delle feste. Gli alberi naturali – sostiene la Coldiretti – sono coltivati soprattutto in terreni marginali altrimenti destinati all’abbandono e contribuiscono a migliorare l’assetto idrogeologico delle colline ed a combattere l’erosione e gli incendi. Grazie agli alberi di Natale è infatti possibile mantenere la coltivazione in molte aree di montagna con il terreno lavorato, morbido e capace di assorbire la pioggia in profondità prima di respingerla verso valle evitando i pericoli delle frane, mentre la pulizia dai rovi e dalle sterpaglie diminuisce il pericolo d’incendi. Per questo l’acquisto di un abete italiano vero, a differenza di quanto spesso si crede, è molto più ecologica rispetto agli alberi finti di plastica che – precisa la Coldiretti – arrivano molto spesso dalla Cina e non solo consumano petrolio e liberano gas ad effetto serra per la loro realizzazione e il trasporto, ma impiegano oltre 200 anni prima di degradarsi nell’ambiente. La Coldiretti ha messo a punto anche un vademecum con alcuni consigli per gli acquisti e la preparazione dell’albero di Natale. Ad esempio, è bene preventivare l’acquisto con qualche giorno di anticipo prima di allestirlo per dare modo all’albero di adattarsi al nuovo ambiente e distendere bene i rami imprigionati dalla rete per il trasporto. Al momento dell’acquisto il consiglio è preferire un albero italiano che non consuma energia per il trasporto e aiuta la stabilità idrogeologica del territorio nazionale. E’ sconsigliato invece andare alla ricerca di un albero perfetto perché – sostiene la Coldiretti – ogni esemplare tende ad avere un lato meno ricco di rami nella parte cresciuta verso nord e poi ricordarsi che si tratta di un albero vivo la cui naturale asimmetria è sicuramente compensata dall’autenticità dello stesso. Tutte le conifere tendono a perdere gli aghi nella parte interna dei rami ma ciò non significa che l’albero sia vecchio e in ogni caso, per evitare di sporcare macchine e case, chiedere al vivaista di scuotere l’albero per far cadere gli aghi secchi. Una volta a casa sistemare l’albero in un luogo luminoso, fresco, lontano da fonti di calore, come stufe e termosifoni e al riparo da correnti d’aria, come porte e finestre al riparo da eventuali forti folate di vento. E’ bene evitare addobbi pesanti per non spezzare i rami e non spruzzare neve sintetica e spray colorati perché l’albero e vivo e respira. Mantenere la terra umida ma non eccessivamente bagnata, anche con l’utilizzo di un nebulizzatore, che – conclude la Coldiretti – potrebbe essere applicato anche ai rami in assenza di fili elettrici.
Infine tra gli italiani rimane forte la tradizione dell’albero di Natale, scelto nel 2014 da sette italiani su dieci: il 33% fara’ solo l’albero, mentre il 39% lo affianchera’ al tradizionale presepe, scelto come unica decorazione da un ulteriore 6% degli intervistati. Un 12% mettera’ solo qualche addobbo natalizio, mentre il 10% non fara’ alcuna decorazione. Quasi due milioni di italiani in piu’ del 2007, quando la quota era ferma al 6%. (AGI) .
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