Il vangelo secondo Harry Potter non è un apocrifo neotestamentario da poco ritrovato in un mercatino mediorientale, bensì un’analisi teologica – ma anche psicologica, esistenziale, politica e sociale – delle tematiche spirituali, nei molteplici sensi del termine, che affiorano nella saga fantasy di J.K. Rowling. Benché diversi credenti, e non solo, considerino il ciclo di Harry Potter un veicolo di modelli negativi, se non addirittura satanici, molti altri vi trovano invece, tra le altre, significative tracce della cultura ebraico-cristiana.
Peter Ciaccio propone così una lettura che mette in luce i parallelismi tra il mondo della teologia, quello della fantasia e quello reale, evidenziando molte questioni chiave della vita umana e della fede cristiana nonché numerose analogie, una delle più straordinarie delle quali è quella tra Dolores Umbridge, diligente funzionaria del Ministero della Magia, e Adolf Eichmann, organizzatore della “soluzione finale” nella Germania nazista. Peter CIACCIO si è laureato alla Facoltà valdese di Teologia con una tesi sui modelli pastorali nel cinema di Ingmar Bergman. Pastore metodista, si occupa del rapporto tra fede cristiana e cinema, con incursioni nella letteratura, ed è tra i fondatori dell’Associazione protestante cinema “Roberto Sbaffi”. Il libro, con la prefazione di Dario E. Viganò, (“Nostro Tempo” – pp.112 – euro 10) è in libreria dal 1 luglio.
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