Correvano veloci gli anni Ottanta, il ruggente decennio delle spalline e dei capelli cotonati, della musica di Prince, dei Duran Duran, di Cindy Lauper e della superlativa Madonna: e chi se la scorda “”Like a Prayer”” cantata a squarciagola sotto la doccia!
Erano gli anni della nascita del Biscione, il logo distintivo della Fininvest e delle aziende del gruppo di Silvio Berlusconi, tra cui Mediaset, con la sua ammiraglia, testa di serie, Canale 5, che entrava prepotentemente nella casa di milioni di italiani.
La tivù privata generalista del Cavalier Berlusconi fece il suo debutto col botto, facendo sognare e divertire milioni di casalinghe. E chi se li dimentica i nomi dei grandi conduttori Mike Bongiorno, Corrado, Loretta Goggi, Gigi Sabani, Sandra Mondaini e Raimondo Vianello?
Il palinsesto era potente e allegorico, grandi professionisti capaci di bucare il video, senza urla, strepitii, nudità e parolacce, che a ricordarlo ai giorni nostri sembra quasi un’eresia, un fatto mai avvenuto.
Ma noi abbiamo buona memoria e ricordiamo con malinconia i tempi passati. Già, perché da allora il passo verso la deriva è stato veloce.
Ma torniamo per un attimo alla televisione generalista, se non erro l’etimologia della parola ‘generalista’ significa mezzo di comunicazione di massa, i cui programmi, riguardando i più diversi settori, possono rivolgersi a un pubblico molto ampio.
Massa, appunto, cioè tutti noi massa di idioti che guardiamo inebetiti tre programmi della Barbara D’Urso, sette giorni su sette, cinque ore al giorno, senza minimamente darci una speranza di cambiamento.
Ma, dico, possibile che Canale 5 ha investito le sue risorse finanziarie su programmi trash del trash, ops scusate, volevo dire grotteschi e volgari?
Ma forse il Biscione, oggi con il narcisistico Piersilvio Berlusconi ha ragioni da vendere. Ieri sera si è compiuto il destino verso l’abisso delle coscienze dei generalisti (non dimentichiamo la parola “massa”). Infatti, secondo i dati auditel, come era prevedibile, tra la politica e la D’Urso ha vinto a mani basse la seconda. Così, nella serata di domenica il suo Grande Fratello si è rivelato il programma più visto. Il reality show di Canale 5 ha ottenuto 3.681.000 ascolti, con uno share del 22,4 per cento. Cioè, dopo una tornata elettorale importante per il futuro dell’Italia e dell’Europa, la gente ha preferito rilassarsi con il Grande Fratello, che batte Rai 1, dove il programma di Bruno Vespa, Porta a Porta – Speciale elezioni, si è fermato a 2.478.000 spettatori, per uno share dell’11,6 per cento.
E allora diciamola tutta, abbiamo acquisito un senso sadico della vita e godiamo nel farci del male. Non ci bastava Maria de Filippi con i suoi talent, ora proviamo gusto nello spiare la De Andrè, povera figliola, che litiga con il fidanzato ‘sballato’ e sballottato tra idiozie e ‘non sense’ per ben due ore nel programma GF 2019 in prima serata.
Ci vuole poco per capire che la comunicazione nel nostro Paese ha imboccato una strada che definire drammaticamente senza futuro è poco. Stiamo deragliando vistosamente, senza che all’orizzonte si intravedano soluzioni. Adirarsi, incazzarsi per questo stato di cose oggi come oggi non ha senso. Ma una suggerimento, perdonatemi, vorrei darlo: tra il GF e la vestale Bruno Vespa esiste, sempre, anche un buon libro.
Barbara Ruggiero
Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *
Salva il mio nome, email e sito web in questo browser per la prossima volta che commento.
Δ
Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.
© Copyright 2020 - Scelgo News - Direttore Vincenzo Cirillo - numero di registrazione n. 313 del 27-10-2011 | P.iva 14091371006 | Privacy Policy