La grande musica che porta in giro a scoprire luoghi incantevoli ancora sconosciuti: paesi, località, siti meravigliosi restituiscono allo sguardo qualcosa di ancora più prezioso se a fare da accompagnamento e sottofondo sono le note di melodie sapientemente proposte da esperti musicisti.
Quando le arti s’incontrano, si sposano, l’architettura con la narrativa naturalistica e il paesaggio con la musica; così come quando il rimirar dell’ “ermo Colle”, sempre caro al Leopardi, si accompagna alle note di Chopin affidate a mani espertissime: dietro tutto questo c’è la maestria di Marco Sollini, ideatore e direttore artistico di “Armonie della sera”. Sollini, pianista e compositore marchigiano, per il 18esimo anno consecutivo porta in giro per l’Italia con la sua manifestazione “International concert series”, che si fregia dell’Alto Patronato della Presidenza della Repubblica, la musica più pregevole riproposta da concertisti di fama.
Partirà tra breve, da Roma, il primo dei 27 concerti in programma tra maggio e dicembre, che toccheranno dieci regioni italiane: Lazio, Campania,Toscana, Piemonte, Sicilia, Emilia Romagna, Umbria, Lombardia, Calabria e Marche. Le Marche ne ospitano ben 15: uno proprio a Ponzano di Fermo, sul sagrato della chiesa di epoca tardo-imperiale dedicata a San Marco, luogo in cui esattamente diciotto anni fa “Armonie della Sera”.
La serata inaugurale, il 5 maggio a Roma al Pio Sodalizio dei Piceni, è intitolata “Sollini & friends”: con lui sul palcoscenico gli attori Paola Pitagora e Francesco Castiglione, la pianista Gilda Buttà e altri musicisti. L’inaugurazione prevede anche l’esecuzione di un’opera con testi e musica del maestro Sollini, autore del melologo per voce recitante e pianoforte “Divoc e Ned” op. 41, una sorta di favola dedicata al personale sanitario che vede protagonisti il piccolo meticcio Divoc (se leggiamo da destra a sinistra il suo nome diventa Covid) e il suo padrone Ned, colpito da coronavirus. Il cucciolo Divoc saprà dimostrargli il suo affetto e la sua assoluta dedizione.
Questo e tutti gli altri appuntamenti di “Armonie della sera” sono stati presentati venerdì 8 aprile a Roma, nel corso di una conferenza stampa che si è svolta nelle stessa sala che ospiterà il primo della serie di concerti della stagione, presso il Complesso monumentale del Pio Sodalizio dei Piceni, antichissima struttura costituitasi all’inizio del ‘600 per opera dell’Associazione di Marchigiani residenti in Roma.
Insieme al direttore artistico Sollini sono intervenuti il segretario generale del Pio Sodalizio dei Piceni Alfredo Lorenzoni, la presentatrice Rai e madrina dell’iniziativa Rosanna Vaudetti, Giorgio Marino di Radio3, la pianista Marcella Crudeli (presidente Roma International Piano Competition) ed Emilia Zarrilli, già prefetto di Fermo.
A chiudere la presentazione di questa manifestazione internazionale super-collaudata che nonostante i “tempi non certamente facili”, come ha ricordato Marco Sollini, è riuscita anche quest’anno a proporre altri siti di rara bellezza – “location che raccontano l’Italia in tutto il loro splendore, con musicisti di grande levatura” – l’esibizione dei violini della russa Ksenia Milas e dell’ucraino Olexsandr Semchuk. Il duo, coppia anche nella vita, non ha potuto che incantare e commuovere: non c’è nulla di più lontano dalla musica di ciò che accade da quasi due mesi tra Russia e Ucraina. “Quando parlano le Muse le armi tacciono: la musica unisce”, è il loro programma di concerti per la pace. A contrastare ciò che qualche millennio fa diceva Cicerone Inter arma silent Musae, anche se le Musae sono più facilmente una parafrasi delle Leges, mentre Quasimodo davanti alla barbarie bellica del 1945 osservava sgomento: Alle fronde dei salici, per voto, anche le nostre cetre erano appese, oscillavano lievi al triste vento.
Ma la musica che rallegra, intenerisce e commuove non può non unire culture, popoli e idee. Hegel la riteneva l’unica in grado di superare la materia e dunque capace di raggiungere l’essenza delle cose. Mentre per Platone la musica può essere una cura per l’anima, perché facilitando il contatto con il proprio interno permette di ascoltarsi, di mediare emozioni e facilitare il contatto con esse, favorendo quindi una maggiore consapevolezza.
Siamo certi che “Armonie della sera”, questo festival atipico fatto di concerti di classica in chiese, palazzi e siti storici di tutt’Italia, confermerà anche questa volta, con la nuova edizione prossima a partire dalla Capitale, la sua capacità di avvicinare coinvolgere ed emozionare tanti.
Alessandra Binazzi
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