Una città in ostaggio. Per il sesto giorno consecutivo il servizio taxi è fermo e a Roma stanno già arrivando tassisti da tutta Italia per protestare davanti a Montecitorio, dove oggi si discute il decreto Milleproroghe.
In attesa dell’incontro di oggi pomeriggio alle 15 tra il ministro dei trasporti Graziano Delrio e i sindacati, cittadini e turisti della Capitale continuano a pagare il prezzo delle proteste, tra aeroporti e stazioni che da quasi una settimana sono privi di auto bianche.
Non solo taxi: la protesta degli ambulanti. Ad aggravare la situazione del traffico romano non sono solo le proteste dei tassisti contro l’emendamento “pro Uber“, l’app che farebbe concorrenza sleale alla categoria: oltre a 200 autisti, si riuniranno davanti alla Camera anche gli ambulanti che manifestano contro la direttiva Bolkestein (2006/123/CE), dal nome dell’ex commissario europeo per la Concorrenza, l’olandese Frits Bolkestein, che impone la liberalizzazione dei servizi nel mercato interno dell’Unione”.
Secondo questa norma, anche se con tutta una serie di limitazione “a tutela” degli ambulanti italiani, sarà permesso ad ogni cittadino europeo di aprire un’attività commerciale in area pubblica. Ovviamente, previo permesso. In questo modo, il Comune cerca di dare un taglio agli abusivi, regolamentando il settore.
La richiesta degli ambulanti è che il Governo aspetti ancora tre anni, fino al 2020, per indire i nuovi bandi. “Con l’emendamento approvato in Commissione Affari Costituzionali al Senato il settore del commercio ambulante è di nuovo precipitato nell’incertezza – spiegano in una nota -. Gli avviamenti aziendali, ad esempio, sono stati azzerati: un incubo per 196.000 imprese. Con questa politica sbagliata, il Governo ha fatto sì che l’Italia (e la Spagna, solo in parte) sia l’unico paese d’Europa ad aver incluso gli operatori del commercio su aree pubbliche nella direttiva”.
“A chi dice che non possiamo non assoggettarci alla Bolkestein diciamo ‘basta bugie’!” “Non accetteremo passivamente che ci venga sottratta la nostra attività, avviata e fatta crescere con tanti sacrifici – concludono gli ambulanti -.
A sostenere le ragioni dei tassisti, anche l’assessora alla Città in Movimento di Roma Capitale, Linda Meleo, che dopo aver incontrato una delegazione di autisti, ha inviato una lettera al ministro Delrio per chiedere lo stralcio dell’emendamento contestato (Lanzillotta-Cociancich) oggi al vaglio della Camera dei deputati.
“L’eliminazione del principio di territorialità – si legge nella lettera di Meleo- se portata avanti, potrebbe determinare ripercussioni negative sull’assetto concorrenziale del mercato del trasporto pubblico non di linea che vedrebbe, da un lato, l’avvio di un percorso di liberalizzazione di fatto del segmento Ncc e, dall’altro, il mantenimento di un segmento regolato come quello del servizio taxi, generando confusione e instabilita’ nella disciplina e impatti importanti sul governo delle città a cui ciascuna Amministrazione sarebbe costretta a far fronte”.
È scesa in piazza anche la sindaca di Roma, Virginia Raggi: “Noi siamo con voi – ha detto la Raggi ad una delegazione di tassisti – per noi il servizio di trasporto pubblico non di linea è fondamentale. E’ il biglietto da visita della città, deve essere regolamentato in maniera chiara, può essere sicuramente migliorato però le riforme dall’alto sicuramente non ci piacciono e sicuramente complicano tutto il sistema”.
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