L’ingiusta detenzione dei due marò, trattenuti in India da ormai due anni, ha scatenato la reazione della comunità indiana dei sikh che vivono e lavorano nel nostro Paese. Si tratta di migliaia di uomini e donne che svolgono nel Bel Paese i lavori più umili (dai domestici agli addetti al bestiame) con grande professionalità e dignità. Le prime manifestazioni di solidarietà si sono registrate agli ultimi giorni del mese scorso a Milano con la raccolta di oltre 5000 firme in calce ad una lettera rivolta al sindaco Pisapia in occasione di un evento organizzato a sostegno della liberazione dei marò. Poi è stata la volta di Verona, quindi di Pessina Cremonese, sede del più imponente tempio sikh del vecchio continente, con una petizione firmata da oltre 10 mila indiani e rivolta nientemeno che al proprio Governo. In ultimo, nel sabato di Pasqua, Brescia: 20 mila sikh a comporre un immenso corteo, tanto variegato nei colori quanto compattissimo nella volontà di mostrare la propria vicinanza ai due italiani. “I marò subito a casa”. Scritto a caratteri cubitali sullo striscione che precede il corteo. Un messaggio forte, netto ed inequivocabile. E quanto accaduto sin qui sembra esser solo l’inizio di una serie di manifestazioni di portata ben più ampia destinata a coinvolgere anche le comunità sikh presenti nel centro-sud del Paese.
La comunità indiana presente in Italia ha dunque offerto, rispetto anche (va detto) ad una tiepida solidarietà degli stessi italiani, una dimostrazione di pietas umana che fa da contraltare alla leggerezza e alla sostanziale incapacità dimostrata dagli ultimi tre governi chiamati da troppo tempo a gestire una vicenda delicata e dagli sviluppi imprevedibili.
In questo desolante quadro si inserisce poi, tra l’imbarazzante ed il ridicolo, la vicenda dell’illuminazione del Colosseo su cui il sindaco Marino ha regalato ai romani ed al Paese l’ennesima impietosa gaffe. Secondo quanto denunciato da “Il Tempo”, infatti , in occasione del Natale della città eterna si sarebbero dovute accendere le luminarie lungo il monumento simbolo di Roma per sensibilizzare l’opinione pubblica, nazionale ed internazionale, sulla vicenda. Un’iniziativa già approvata all’unanimità in Assemblea Capitolina. Il Colosseo è stato effettivamente illuminato sì, ma solo due ore dopo il previsto e su pressione della redazione del giornale.
Un episodio grottesco che non può non richiamare alla mente anche quanto accaduto in occasione della presentazione dell’ultimo festival di Sanremo dove anche al meno attento degli osservatori non è sfuggito l’imbarazzo del presentatore Fabio Fazio quando si è trovato davanti le due compagne dei marò, non invitate ma presenti alla manifestazione canora per richiamare l’attenzione del pubblico sulla sorte dei loro cari. Ed in questo contesto sono arrivate le dignitosissime e civilissime manifestazioni di solidarietà dei sikh, un’autentico schiaffo alla imbarazzante indifferenza che questa vicenda sta registrando su tutti i fronti da quello diplomatico a quello politico parlamentare.
Daniele Puppo
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