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Mancano sette giornate alla fine del campionato, e se un mese fa i giochi sembravano fatti, adesso è tornato tutto in bilico, o quasi.
La Juventus che aveva un vantaggio di 17 punti sulla Roma, dopo una serie di partite vinte a fatica, e la sconfitta meritata contro il Napoli al San Paolo, si ritrova ad avere soltanto un +8, dopo la partita recuperata martedì dai giallorossi contro il Parma vinta per 4-2.
Oltre ai demeriti dei bianconeri, vanno sottolineati però anche i meriti della squadra di Rudi Garcia, che non ha mai mollato, e ha continuato ad avere un rullino di marcia impressionante vincendole tutte, in casa e fuori.
Grazie a questa caparbietà, la Roma ha la possibilità di credere ancora alla lotta scudetto sperando in qualche altro passo falso della vecchia signora, che ha lo ‘’svantaggio’’ se così si può chiamare, di giocare anche l’Europa League, competizione che potrebbe toglierli ulteriori forze ed energie.
Ovviamente, non è facile rosicchiare otto punti in sette giornate a una squadra come la Juventus, sarebbe quasi un miracolo, ma il calcio è bello anche per questo, non c’è mai nulla di scontato; quindi, i giallorossi, tornati alla ribalta dopo qualche anno buio, hanno il dovere di crederci fino in fondo come hanno fatto fino ad oggi, perché sognare costa poco, soprattutto per una piazza calda come Roma, dove il calcio, più che una passione, è seguito e sentito come una religione.
Sull’altra sponda del Tevere, invece, la Lazio vive totalmente un altro tipo di situazione, al limite del paradossale.
Dopo la vittoria della coppa Italia, contro gli ‘’odiati’’ cugini delle Roma dello scorso 26 maggio, per i biancocelesti ci si aspettava una stagione ricca di successi, con la speranza che la dirigenza facesse una grande campagna acquisti per il definitivo salto di qualità.
Invece, per l’ennesima volta, Lotito ha deluso le aspettative dei tifosi, e la squadra ne ha risentito; un campionato in ombra, cambio di allenatore, eliminazione dalla coppa nazionale ed Europa League, peggio di così non ci si poteva immaginare.
Ma questa volta, i tifosi non hanno digerito l’ennesima gestione sbagliata del presidente e delle società, e hanno dato il via a una protesta che non finirà presto. La curva Nord, il cuore caldo del tifo, non entrerà più allo stadio sino al termine della stagione e probabilmente ‘’diserterà’’ anche l’anno prossimo.
Il fatto importante, è che non solo il tifo organizzato ha aderito alla protesta, bensì tutto il popolo laziale che non sopporta più Claudio Lotito, il quale è stato più volte invitato ad andarsene.
Il presidente, dal canto suo, continua a non dare particolare attenzione a questa situazione, continuando a ripetere che chi protesta è: ‘’Una sparuta minoranza’’, così la definisce.
Forse però, non si rende conto che sta portando alla rovina una società con più di un secolo di storia, e, fatto ancor più grave, sta facendo disinamorare la gente, parte integrante del mondo del pallone.
Come andrà a finire non si può sapere, adesso però, sta ai giocatori laziali giocare queste ultime gare di campionato con grinta e passione, per chiuderlo con dignità e orgoglio, magari raggiungendo anche il sesto posto, che vorrebbe dire Europa League.
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