La Svizzera limiterà nuovamente l’ingresso di immigrati nel Paese. La maggioranza degli elettori, ieri, ha detto si’ alle quote per l’immigrazione. Il referendum proposto dai populisti di estrema destra “contro l’immigrazione di massa” ha spaccato il Paese: i si’ hanno prevalso leggermente, con il 50,3%. L’esito del referendum che stabilisce di mettere il tetto agli ingressi di lavoratori dell’Unione europea potrebbe far vedere i suoi effetti già in settimana. Sta alla Svizzera decidere ora “che conseguenze avrà il voto di ieri”, ma da parte Ue la prima conseguenza potrebbe vedersi già mercoledì, giorno in cui è fissata la firma dell’accordo istituzionale Ue-Svizzera per l’adattamento dell’acquis svizzero a quello Ue: “Non parte sotto buoni auspici”, ha detto oggi la portavoce del presidente della Commissione Ue.
Il ministro degli esteri Emma Bonino non nasconde preoccupazione per l’esito della consultazione: “L’impatto” del referendum svizzero sulla libertà di circolazione “si sta valutando, anche in termini quantitativi”, ma “è molto preoccupante sia per quanto riguarda l’Italia, sia per gli altri accordi con la Ue”, tra cui quelli fiscali. La questione sarà discussa oggi dal Consiglio Ue.
Il presidente della regione Piemonte, Roberto Cota, annuncia che chiederà un incontro al premier Enrico Letta per tutelare i lavoratori italiani:
Occorre rispetto, anche perché si sta parlando di onesti e regolari lavoratori. Insieme al governatore Maroni chiederemo al più presto un incontro sul tema col presidente Letta. Ancora una volta – sottolinea Cota – si evidenzia la differenza abissale tra due regimi fiscali su un’area di fatto omogenea come quella transfrontaliera. A fronte dell’attuale imposizione fiscale, fare impresa da noi è diventato praticamente impossibile. Una soluzione immediata potrebbe essere l’istituzione di una ‘zona franca’ che comprenda i territori di confine”.
Su posizioni diametralmente opposte è invece il segretario della Lega Nord, Matteo Salvini:
Il problema degli svizzeri non sono i lombardi o i piemontesi che vanno di là a lavorare, è un’altra l’immigrazione problematica – ha detto -. Per quanto riguarda i frontalieri li seguiamo da anni e li accompagneremo uno per uno, perché il loro problema è Roma che sta cercando di fottergli i soldi. Verificheremo che i loro contributi non finiscano nel calderone dell’Inps. Li difenderemo anche trattando con lo Stato svizzero e non delegando a Roma”.
Per quanto riguarda il risultato del referendum, invece, per il segretario del Carroccio, si augura che l’Italia segua l’esempio:
Tutto il mondo difende la propria gente, stringe e chiude le porte. Tranne l’Italia, mi sembra un suicidio. Gli svizzeri difendono gli interessi svizzeri e fanno bene – ha aggiunto – come la Francia espelle i rom, gli inglesi fanno pagare la sanità agli stranieri e l’Australia allontana i barboni”. Dunque, “viva il referendum democratico della Svizzera, lo proporremo anche noi in Italia”.
Preoccupazioni sono emerse anche dalla cancelliera tedesca Angela Merkel, che prevede che il voto svizzero sull’immigrazione creerà grossi problemi. Il governo tedesco “prende atto del risultato del voto popolare e lo rispetta”, ha dichiarato il portavoce del governo Steffen Seibert.
Dal nostro punto di vista tale risultato costituisce tuttavia un problema considerevole”. Spetta ora alla Svizzera presentarsi all’Unione europea e spiegare come vuole attuare il voto popolare. Ci saranno discussioni molto difficili, ma il nostro interesse “deve rimanere quello di mantenere le relazioni Ue-Svizzera quanto più strette possibile”.
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