La continua ascesa di Beppe Grillo fa paura a tutti

La foto di Beppe Grillo e dei trentamila in piazza Castello a Torino è solo l’ultimo trionfo personale del comico genovese che adesso promette: “porterò un milione di italiani a Piazza San Giovanni a Roma…”. È la rottura di un altro argine, nella politica che vive di simboli. È la svolta di un Movimento che aveva avuto un fermo dopo l’insubordinazione dei grillini emiliani nei confronti del Despota che non gradiva prestassero la propria immagine alle televisioni. Poi, a metà gennaio, è cominciato lo Tsunami tour. E piazza dopo piazza Beppe Grillo ha dimostrato con le foto pubblicate sul suo blog di avere fatto centro. Per venerdì 22 febbraio, giorno di chiusura di questa campagna più avvelenata che mai da scontri e polemiche al curaro, ha da tempo prenotato la storica piazza della sinistra,dove intende portare un milione di persone. Ci riuscirà? Nel frattempo, con un tweet, ha dato forfait a Sky, che lo avrebbe dovuto intervistare ieri sera alle 20.30. Sarebbe stata la sua unica apparizione televisiva ma, come ha spiegato lui stesso con un video spot
apparso sul suo blog: ” Ci sono due modi per fare campagna elettorale. Il primo serviti e riveriti nei salotti tv, magari con trasmissioni ‘ cucite addosso’. Noi preferiamo il secondo: quello delle piazze, tra la gente. Perché la politica è delle persone”.
In un crescendo di successi e tracimazioni di folla Grillo va avanti come un rullo compressore e si riempiono le piazze non solo delle grandi città ma anche dei piccoli centri.
L’ultima domenica di comizi ha visto altre piazze dove i leader hanno potuto misurare la propria capacità di presa verso l’elettorato. A Torino, al Lingotto c’è stato il pienone per Silvio Berlusconi sempre più convinto della vittoria che commenta così il fenomeno Grillo: ” Le sue piazze ci fanno un baffo. Lui è un pericolo per la democrazia”.
Pochissimi spettatori, invece, una cinquantina al massimo, al cinema Astor di Agrigento, dove il leader di Fli, Gianfranco Fini ha dovuto fare i conti con quello che si prefigura come un autentico fallimento politico, prima ancora che elettorale.
Niente piazza, né palco, né altro per il più ‘sobrio’ Monti che preferisce le apparizioni mediatiche e su Youtube, lancia un appello ai suoi principali avversari: ” Mancano pochissimi giorni al voto davvero volete sottrarre ai cittadini italiani il diritto di formarsi un’idea sulla base di un confronto diretto tra i candidati? Onorevole Berlusconi, onorevole Bersani, non facciamo questo”? Ma i suoi interlocutori non ne vogliono sapere e dicono: “E’ troppo tardi”.
E così Bersani, a Milano, ‘sfida’ la piazza e fa il pienone. “Inizierà da qui la svolta – garantisce il leader del Pd – porteremo l’ Italia fuori dal buio”.
E, a sorpresa, sale sul palco  Romano Prodi: “Oggi ne valeva la pena, era troppo importante esserci. Sono venuto qui per ribadire l’importanza della sfida per l’Italia e per la Lombardia e per farvi l’invito a votare uniti. E poi torno al mio lavoro”.
A una settimana esatta dalla apertura delle urne il nervosismo travalica le Alpi. In un editoriale ‘Le Monde’ scrive: “’ Da Bruxelles a Washington, passando da Francoforte a Parigi, si teme il peggio: la vittoria di Berlusconi al termine di una spettacolare rimonta; un risultato straordinario di Grillo e del suo Movimento a 5 stelle; un crollo della sinistra riformatrice e un disperdersi di voti tale da non garantire una maggioranza stabile al Parlamento”. Per il  ‘Financial Times’ , invece, è “possibile un risultato a sorpresa”. L’unica previsione certa “è che la coalizione di Monti arriverà ultima tra i quattro principali contendenti”.
A.B.