L’Italia ha estremo bisogno di un piano per il lavoro ed in particolare per l’occupazione giovanile. Il governo Letta dovrebbe varare entro la fine di giugno un pacchetto di norme che, secondo i piani del ministro Giovannini, creerà centomila nuovi posti per gli under 24 anni, abbattendo il tasso di disoccupazione di quella fascia d’età dall’attuale 38 al 30%.
Il ministro del Lavoro, però, dovrà prima conciliare le possibili riforme con le risorse disponibili: nel frattempo si procederà con la riforma Fornero, intervenendo da subito sulla delicata situazione dei contratti a termine.
Trovare una soluzione per quanto riguarda l’occupazione lavorativa dei giovani non è semplice ma vie d’uscita al tunnel attuale cominciano a profilarsi all’orizzonte: l’Europa, infatti, di fronte al rischio di trovarsi un’intera generazione senza lavoro dovrà mettere in campo politiche coordinate, idee, ma soprattutto risorse economiche (la cifra necessaria ad un primo corposo intervento si aggira tra i 10 e i 12 miliardi di euro). Per poter usufruire dei fondi Ue, però, l’Italia dovrà prima uscire dalla procedura per deficit eccessivo; per poi negoziare, al prossimo vertice di fine giugno, un’interpretazione estensiva della “Golden Rule” così da escludere dal tetto del disavanzo al 3%, le spese per le politiche attive per il lavoro, oltre agli investimenti infrastrutturali, cosi come richiesto dai governi di Italia Spagna e Francia.
Ma c’è di più. Il piano approvato da Bruxelles della “Youth Garantee” prevede infatti sei miliardi di euro in sette anni (di cui quattro destinati al nostro Paese) per garantire a tutti i giovani un’opportunità di occupazione o di formazione, una volta usciti dal contesto lavorativo o ancora senza lavoro per ultimazione degli studi. Con Roma, su questi tempoi e queste emergenze sono già schierati i governi di Parigi e Madrid. Il governo italiano comunque su questo capitolo specifico della politica economica e sociale da sottoporre al Bruxelles,ha già ottenuto il consenso interno dei partiti della coalizione, Pd, Pdl e Scelta civica. Nessuno ha posto obiezioni. Tutti sperano che i 100 mila nuovi posti di lavoro under 24 ipotizzati dal ministro Giovannini si traducano presto in realtà.
Il ministro del lavoro Giovannini da parte sua ha invece frenato sull’ipotesi, molto costosa, di una riduzione del costo del lavoro per i giovani assunti. In passato, in Italia, infatti il governo Prodi avviò, nel 2007, la riduzione dl 5% del cosiddetto cuneo fiscale, ma questa scelta non attivò conseguenze particolarmente positive.
Dovendo incrementare la crescita in termini reali per poter rilanciare in modo significativo il mercato del lavoro, il governo sta studiando invece un passaggio normativo che potremmo definire una “staffetta” anziani-giovani: un ricambio generazionale, esente però dalle fin troppo conosciute logiche di nepotismo.
In termini pratici, si pensa per gli anziani ad un possibile part-time prima della pensione, con inevitabile dimezzamento dello stipendio; oppure un pensionamento anticipato rispetto ai limiti fissati, ma con una consistente decurtazione sulla pensione. Quella annunciata tuttavia è un’idea non priva di costi poiché il lavoratore anziano, slittando nel part time, per non perdere i contributi pieni avrebbe bisogno di un’integrazione da parte dello Stato. “Bisogna prendersi cura dei giovani”, ha sottolineato Giovannini. Ma per arrivare ad eguagliare il modello dei paesi nord europei, dove si registrano bassi livelli di disoccupazione e dove il giovane senza lavoro viene assistito nella ricerca di un impiego, purtroppo la strada, almeno per noi, è ancora lunga.
F.B.
Napoletano, 44 anni, giornalista professionista con 17 anni di esperienza sia come giornalista che come consulente in comunicazione. Ha scritto di politica ed economia, sia nazionale che locale per diversi giornali napoletani. Da ultimo da direttore responsabile, ha fatto nascere una nuova televcisione locale in Calabria. Come esperto, ha seguito la comunicazione di aziende, consorzi, enti no profit e politici. Da sempre accanito utilizzatore di computer, da anni si interessa di internet e da tempo ne ha intuito le immense potenzialità proprio per l'editoria e l'informazione.
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