Un milione di posti di lavoro polverizzato in sei anni. Tra il 2008 e il 2013 la crisi ha spazzato via una cifra così alta di lavoratori, dei quali oltre la metà (567 mila) contrattualizzati.
Il dato emerge dalla ricerca della Uil dal titolo ”No Pil? No job”. La disoccupazione sale dunque dal 6,7% del 2008 al 12,2% del 2013, quella giovanile raddoppia dal 21,3% al 40%.
In pratica una persona su 3 in età lavorativa, nel 2013, ha conosciuto forme di sofferenza e insicurezza occupazionale. Si tratta di quasi 13 milioni di donne e uomini (+42,6% sul 2008) che hanno un lavoro instabile, che hanno subito una riduzione di orario o lo hanno perso.
La crisi economica e l’aggiornamento continuo delle tecnologie, secondo uno studio di CareerCast pubblicato dal sito Business Insider, hanno contribuito a falcidiare posti di lavoro e con essi anche alcune figure professionali. Sono 10 quelle che subiranno l’impatto più duro quanto a offerta di posizioni occupazionali perché saranno largamente sostituite dalle macchine.
Quella del PORTALETTERE è la figura più a rischio: dovrebbe subire un calo di offerta di lavoro del 28% entro il 2022. La ragione possiamo trovarla nel costante aumento di mail e di pagamenti elettronici che riduce il bisogno di consegnare lettere e fatture.
L’AGRICOLTORE . Che si tratti di gestire i tempi di semina e raccolto, o un impianto di acquacoltura piuttosto che una serra, di braccia in agricoltura ce ne vorranno sempre meno. Circa il 19% in meno entro il 2022, e sempre a causa dei progressi di automazione tecnologica.
IL LETTURISTA, ovvero l’incaricato che bussa a casa per leggere i consumi del gas, dell’acqua, o dell’elettricità. Sempre più aziende di servizi stanno procedendo all’installazione di contatori elettronici, e quindi anche questo tipo di impiego subirà un calo d’offerta stimato in un meno 19% entro il 2022.
IL GIORNALISTA. Mestiere molto ambito quello di colui che raccoglie informazioni, analizza fatti, intervista le persone, investiga, scrive cronache per i giornali, per la radio o la televisione. Questo lavoro, a differenza dei precedenti, più che la concorrenza della tecnologia subisce, e forse (purtroppo, per chi scrive) continuerà a subire, il continuo calo delle risorse pubblicitarie, degli abbonamenti e dei lettori, che peseranno sui conti delle aziende editoriali le quali, a loro volta, si orienteranno verso l’informazione on-line che abbisogna di un minor numero di redattori. Risultato: una contrazione di almeno il 13% sempre entro il 2022.
L’AGENTE DI VIAGGIO Pianificare le vacanze o una missione di lavoro, trovare gli alberghi, prenotare un volo o il treno, sono operazioni che un numero sempre crescente di viaggiatori ormai realizza in autonomia sul web.Con un calo dell’occupazione che può quantificarsi nel 12%.
IL BOSCAIOLO. E’ un lavoro, quasi scomparso in Europa, che non è solo quello di taglialegna, ma implica conoscenza delle essenze arboree e maestria nel ricavare assi dai tronchi. Le moderne macchine nelle segherie industriali abbatteranno del 9% la richiesta di questo tipo di mano d’opera.
LA HOSTESS. Mito e ambizione fino a un decennio fa, l’assistente di volo oggi viene cassata dalle compagnie low cost e dalla concorrenza sfrenata che necessita dell’abbattimento dei costi per favorire economicamente il viaggiatore. Per questa categoria di lavoratori la possibilità di lavoro è destinata a contrarsi di un ulteriore 7%.
IL TORNITORE. E’ quell’operaio specializzato che nelle officine meccaniche con strumenti di precisione produce altre macchine. Qui il progresso tecnologico sta letteralmente spazzando via numerose funzioni che possono essere più economicamente svolte da macchine. Se poi si considera la crisi economica che impatta duro su questo settore, il calo dell’offerta di lavoro è atteso nella misura del 6%.
IL TIPOGRAFO. Un mestiere antico colpito duro dalla digitalizzazione. Litografia, stampa di imballaggi, cliché, offset: tutto ciò che richiedeva un uomo per agire sulla pressa stampatrice non ha più ragione. E quei pochi che sono rimasti sono destinati a ridursi di un ulteriore 5%.
L’ESATTORE DELLE TASSE. Non ha mai goduto della simpatia di nessuno il destinato a verificare l’esattezza delle dichiarazioni e degli adempimenti fiscali. Anche in questo caso, le società che hanno l’appalto della riscossione fiscale utilizzano in modo sempre più massiccio software in grado di verificare migliaia di dichiarazioni fiscali in pochi istanti. Ci sarà meno lavoro (-4%) anche in questo settore. E sarà sempre più difficile chiamare l’ufficio delle tasse per parlare con una persona in carne ed ossa cui spiegare che non si è un evasore.
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