“Le pene di Paola” e un peperoncino piccante gigante, “u diavelicchie”, in dialetto pugliese, che richiama il cognome dell’avversario politico da attaccare: il sindaco Natalicchio. Scritta e disegno compongono i cartelloni sei metri per tre che a Molfetta è praticamente impossibile non vedere. Sono affissi agli ingressi della città: sfondo bianco per far risaltare meglio il grande peperoncino rosso orizzontale.
Sotto c’è la scritta «Le pene di Paola», e ancora «I compagni di Paola maneggino con cuore e a piccole dosi». La dedica dunque è a Paola Natalicchio, sindaco di centrosinistra di Molfetta e l’idea è del coordinamento cittadino e del gruppo consiliare cittadino di Forza Italia.
Qualche doppio senso? Certamente, tanto che il Primo cittadino di Molfetta non l’ha presa affatto bene e ora dagli oppositori azzurri pretende le scuse per sé e per i suoi concittadini che si ritengono offesi da tale cartello.
«Ero in Consiglio comunale quando in aula arrivavano gli sms con la foto di questi manifesti, quando l’ho vista mi ha molto contrariata e i consiglieri di Forza Italia in aula hanno detto che scherzavano, che problema c’era? Io pretendo delle scuse per me e per i tanti molfettesi e stranieri che stasera saranno in città per i riti della settimana santa», ha commentato Paola Natalicchio.
Sul profilo Facebook “molfettaconpaola”, si legge:
“Un centrodestra becero e sessista che ha rivelato alla città con esibizionismo muscolare e machismo di bassa lega di che materia è fatto. È francamente un messaggio demenziale oltre che da sexy shop. Pensavamo che la destra alternativa ad Azzollini (l’ex sindaco forzista, ndr) – conclude il messaggio – stesse facendo un percorso di maturità e serietà. Ci sbagliavamo”.
“Un centrodestra becero e sessista che ha rivelato alla città con esibizionismo muscolare e machismo di bassa lega di che materia è fatto. È francamente un messaggio demenziale oltre che da sexy shop.
Pensavamo che la destra alternativa ad Azzollini (l’ex sindaco forzista, ndr) – conclude il messaggio – stesse facendo un percorso di maturità e serietà. Ci sbagliavamo”.
Ma l’interpretazione del Sindaco e dei suoi sostenitori di sinistra viene contestata dalle stesse donne del partito degli ideatori, Forza Italia, da “le donne del peperoncino”, come si firmano, che in una lettera aperta alla Natalicchio scrivono:
“Noi, pur donne, non cogliamo alcun ribrezzo di genere, nello stile e, soprattutto, nei contenuti della campagna di comunicazione che Forza Italia ha dato avvio con la prima puntata”. E spiegano. “Per far facilitarle il tutto le riproduciamo, da fedeli amanuensi, l’etimo della parola che tanto veleno ha generato: ‘pene’. Il suo etimo recita (fonte Devoto-Oli): dal latino poena ‘castigo, molestia, sofferenza’; dal greco poine ‘ammenda, castigo'”. L’intento comunicativo è quello di invitare il primo cittadino ad alleviare ‘Le pene’ che, con la sua gestione, sta infliggendo alla città. Noi – sottolineano – siamo donne libere da preconcetti sessuali. Sindaco stia serena!”
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