Le principesse Disney diventano disabili

Belle e disabili, così Alexsandro Palombo nel suo blog illustra le Principesse Disney. Sensibilizzare e far conoscere la diversità.“Ti piacciamo ancora?“, chiedono Biancaneve, Ariel, Belle, Pochaontas, Mulan, La Bella addormentata e Cenerentola dalla sedia a rotelle in un’illustrazione dell’artista milanese AleXsandro Palombo pubblicata sul suo blog humorchic.

Stilista pugliese 38enne provocatorio ed ora artista a tutto tondo, Alexsandro Palombo ricrea le Principesse Disney in versione mai vista. Dopo una rara forma di tumore, vive la disabilità ormai da anni sulla sua pelle. Ha voluto così prendere spunto dai prototipi base della bellezza e della “normalità”, per creare una campagna di sensibilizzazione verso la disabilità e la diversità, denunciando la discriminazione nei confronti delle persone affette da malattie incurabili.

Hai mai visto una protagonista disabile in un film Disney? Forse no perché la disabilità non corrisponde agli standard Disney”,

scrive Palombo introducendo la gallery di Principesse disabili, con Biancaneve in carrozzella spinta dal principe azzurro e Cenerentola che prova la scarpetta di cristallo su una protesi. 

Bisogna lottare contro i tabù perché la bellezza non è essere una principessa – spiega il 38enne di origini pugliesi – per un bambino disabile deve essere terrificante vedere un cartone Disney. E’ assurdo non far vedere le differenze, questi stereotipi non possono reggere. Se Disney prendesse posizione sarebbe un evento storico perché influirebbe sull’immaginario globale dei bambini – conclude – Ed è attraverso i loro occhi che si cambia il mondo”.

Da sempre si combatte contro la discriminazione e si cerca di tutelare le persone diversamente abili, ma questa volta la denuncia parte da un’artista disabile egli stesso, che vuol arrivare al primo gradino della società, i bambini, battendosi contro una corporate come la Disney. Lo scopo é quello di far capire che il bello, la normalità e la perfezione, non devono essere i modelli di vita. Di una vita fatta di assenza di principi sani e concreti, di una vita che ci circonda e ci bombarda di diktat e stereotipi sbagliati da prendere a modello, di una vita fatta di tanto materialismo e poca coscienza del vero.

Sono immagini diverse, non stereotipate e che fanno, a dir la verità, anche un pò aggrottare le sopracciglia. Ma il messaggio é chiaro e semplice. Solo con un’educazione giusta e ben mirata, partendo proprio dai bambini che sono le stesse persone che poi formeranno la società futura, si può raggiungere l’uguaglianza ed abbattere quelle discriminazioni che sono ancora troppo forti. Altruismo e generosità sono alla base di un saper vivere corretto con tutte le persone che ci circondano, comprese quelle persone chiamate “diversamente abili” ma che diverse poi in realtà non sono.