Le priorità del governo: riforma elettorale, lavoro e giovani

Il Presidente del Consiglio Enrico Letta alla trasmissione “Che tempo che fa” di Fabio Fazio, ieri sera, ha fatto chiarezza su alcuni punti del programma di governo. Sulla questione Imu, che sta a cuore alla stragrande maggioranza degli italiani ( l’ 88% dei partecipanti alla domanda del giorno di Sky Tg24 si è dichiarata d’accordo con Vito Crimi del M5S quando afferma di essere favorevole a togliere l’ Imu sulla prima casa ma senza favorire chi ha redditi elevati) il neo presidente del Consiglio spiega che “la sospensione della rata di giugno dell’Imu consentirà di mettere in campo delle riforme di tutto quello che riguarda l’edilizia”. E che “L’Imu non è una cosa di Berlusconi , il suo superamento faceva parte dei programmi di tutti e tre i partiti politici che sostengono il governo. Si va in quella direzione ma i particolari sono da discutere”.

Sulla legge elettorale il Premier si dice convinto che “le elezioni sono andate come sappiamo, per colpa di una legge elettorale balorda si è creata ingovernabilità e va cambiata per non tornare a votare con una legge elettorale assurda. Al più presto si deve abrogare la legge elettorale che c’è e tornare alla precedente, si può fare con una legge ordinaria ma la riduzione del numero dei parlamentari va fatto con una legge costituzionale quindi la procedura è più lunga. Volendo bastano 7-8 mesi ma bisogna farla con la maggior determinazione possibile”.

Ma Letta tocca anche altri argomenti sui quali i cittadini sono in questo momento estremamente attenti e sensibili. Per quello che riguarda l’emergenza sociale ”l’intervento sulla cassa integrazione è fondamentale – dichiara – non è possibile interrompere la speranza. Il governo non deve mettere le toppe, che a volte sono peggio del buco. Il governo non deve solo intervenire, deve riformare, anche nel campo degli ammortizzatori sociali. Serve una riforma della cassa integrazione”. E sul previsto aumento dell’Iva  promette che farà di tutto per scongiurarlo. Ma non sarà il solo impegno concreto. Un’altra priorità è infatti quella di “abbassare le tasse sul lavoro per i neo assunti e per questo mi batterò in Europa e in Italia. È un tema di priorità e, se devo mettere delle priorità, la prima è il lavoro per i giovani. Ci sono diverse misure concrete su cui stiamo lavorando i può anticipare il piano europeo previsto per l’anno prossimo. Altro tema è questo della staffetta generazionale, vediamo se si crea un meccanismo per cui invece di andare seccamente in pensione si prevede una uscita graduale accompagnato da un ingresso graduale per chi entra nel mercato del lavoro”.

Quanto alle dichiarazioni del ministro per l’immigrazione, Cecile Kyenge, relative allo ius soli da applicare ai nati in Italia, Enrico Letta  confessa: ”Sarà difficile, non prometto miracoli a nessuno, sono consapevole delle difficoltà. Il tema della cittadinanza mi sta a cuore, ma so che per le materie fuori dal discorso che ha avuto la fiducia servono discussioni, e non è scontato che ci siano intese. Io ci metterò del mio meglio, dovremo vedere se ci sono le possibilità di fare delle intese”.

Ultimo tema che vede molto attento il popolo italiano, il finanziamento ai partiti: “Nel programma c’è l’abolizione del finanziamento pubblico ai partiti – precisa Letta – così come la riduzione dei costi della politica”.  Ha chiarito tutto il possibile il presidente del Consiglio che conta di portare avanti, con l’appoggio degli altri partecipanti alla coalizione, i punti del suo programma. Sempre che il suo incarico duri, perché  “se ci saranno tagli a cultura e ricerca mi dimetterò”, dice. Una promessa che ha un lieve retrogusto di minaccia.