Tremate, tremate, le streghe stanno per tornare. Usciranno, o meglio, entreranno in 200 sale cinematografiche italiane domani, 24 aprile. Insieme a loro torna Rob Zombie, inquietante nome d’arte di Robert Bartleh Cummings, nato il 12 gennaio 1965 in Massachusetts, amante ovviamente dei film horror, che ha scritto anche la sceneggiatura de Il Corvo 3 – Salvation (2000), La casa dei 1000 Corpi (2003) che si ispira a Non aprite quella porta (1974), La Casa del diavolo (2005).
Stavolta parla di streghe, approfittandone per attaccare le istituzioni politiche e religiose marce di maschilismo. Il regista horror ex rockettaro, diventato celebre grazie al remake neorealista del primo mitico Halloween (1977) di John Carpenter (il Mostro per Zombie era un ragazzino disadattato diventato cattivo per colpa della società), con Le streghe di Salem rilegge in chiave femminista e rock’n’roll una delle pagine più cupe della storia nordamericana (alla fine del 1600 alcune donne della cittadina del Massachusetts vennero processate e condannate per stregoneria).
“Le streghe di Salem” di Rob Zombie, horror sovrannaturale viene proposto in versione integrale per un pubblico che non deve avere meno di 14 anni e non 18, come era stato deciso inizialmente dalla prima Commissione di revisione cinematografica del ministero dei Beni culturali.
La storia è quella di una giovane dj (impersonata dalla moglie di Rob, ex pornostar) che abita a Salem, la città americana ‘delle streghe’, che misteriosamente ritornano fra immagini crude e sataniche. Heidi Hawthorne, la spiritosa dj notturna della Salem di oggi, è alle prese con uno strano disco recapitatole in studio. Quando lo manda in onda accadono due magie: un terribile mal di testa la mette ko mentre una serie di signore borghesi della Salem di oggi cadono sotto ipnosi vicino alla radio che trasmette il pezzo. E’ come se sentissero il richiamo di un antico invito: vendicare le vittime della follia maschilista del passato.
Nella pellicola sono espliciti gli atti di vilipendio alla religione cattolica, con sputi alla Madonna, al Crocifisso, iniziazioni al satanismo. Per questi motivi, spiega Simone Casavecchia, uno dei membri della terza commissione di revisione cinematografica, profondo studioso di cinema: “La casa di produzione è riuscita a ricorrere in appello ottenendo la proiezione della pellicola, che ha aspetti sacrileghi, con il divieto soltanto ai minori di 14 anni”. “Quello che mi ha colpito è che non si è trattato di una battaglia ideologica all’interno della nostra commissione – racconta Casavecchia – perché alcuni membri provenienti da una cultura laica o agnostica hanno votato con me per evitare la proiezione a un pubblico troppo vasto di minorenni”. Il motivo? “Visti tutti i casi di satanismo e di sette iniziatiche, questo film è apparso come offensivo del comune sentire della nostra società civile. Ma tutto questo non ha fermato il voto favorevole del resto della commissione”.
Appare del tutto condivisibile la sua osservazione: “Se ci fosse stato un attacco così offensivo verso tutto ciò che è sacro per gli ebrei o i musulmani – si chiede Casavecchia – la commissione si sarebbe comportata nello stesso modo?”. Certamente no. A lasciare interdetto lo studioso cinematografico sono anche il turpiloquio e la scena di un bambino ammazzato da una strega: ” mi immagino la levata di scudi degli animalisti se si fosse trattato di un capretto…”, è il suo commento, per non parlare del “dileggio gratuito della figura del Papa”.
Prendendo in prestito le sue parole, “sarebbe necessario appellarsi a una vera laicità che difenda il rispetto non solo della religione cattolica ma anche del buon senso”. Se ancora il buon senso riesce a non essere sopraffatto dalla ricerca di sensazioni forti e trasgressione.
A.F.
Napoletano, 44 anni, giornalista professionista con 17 anni di esperienza sia come giornalista che come consulente in comunicazione. Ha scritto di politica ed economia, sia nazionale che locale per diversi giornali napoletani. Da ultimo da direttore responsabile, ha fatto nascere una nuova televcisione locale in Calabria. Come esperto, ha seguito la comunicazione di aziende, consorzi, enti no profit e politici. Da sempre accanito utilizzatore di computer, da anni si interessa di internet e da tempo ne ha intuito le immense potenzialità proprio per l'editoria e l'informazione.
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