Matteo Salvini e’ l’unico a non avere letto il resoconto del discorso al presidente Mattarella al quale è stato manifestato “lo sconcerto non solo della Lega ma di milioni di italiani per il teatrino della guerra delle poltrone in corso da giorni”.
Un fiume in piena che evoca un candidato presidente del Consiglio “preso a Biarritz (luogo dell’ultimo G7, ndr) su indicazione di Parigi Berlino e Bruxelles”. Le prime bordate Salvini le riserva al premier uscente Giusepe Conte, non perdonandogli l’attacco personale che lo mise all’angolo nel giorno in cui il presidente del Consiglio, da lui sfiduciato, riferiva al Senato.
Dopo aver parlato con Mattarella, chiedendo di bloccare l’operazione 5Stelle-Pd, Salvini lancia il suo allarme per la sovranità italiana. “Abbiamo l’impressione – afferma – che ci sia un progetto che parte da lontano, non parte dall’Italia, che ha una idea di svendita di paese e delle aziende e del futuro di questo paese a poteri che non sono in Italia”. Ritorna l’eco dei poteri forti, della Troika, e del cordone sanitario, da ultimo evocato dai leghisti dopo l’isolamento in Ue, con l’elezione di Von der Leyen a Bruxelles.
Poi però nelle sue parole si materializza il nemico di sempre, quel Pd che sembrava sconfitto e che ha firmato la sua uscita dal Viminale, se si arriverà a formare il governo Conte-M5S-Pd. “Tutte le elezioni degli ultimi anni hanno visto un unico partito perdere sistematicamente ed è il Partito democratico, Friuli Venezia Giulia, Piemonte, Trento, Bolzano, Abruzzo, Molise, Basilicata, Sardegna, milioni di italiani si staranno chiedendo a cosa serve votare”, lamenta Salvini.
“La verità vera – tuona – è che 60 milioni di italiani sono in ostaggio di 100 parlamentari cacciatori di poltrone. Poi qualcuno si stupisce che la gente non va più a votare”. “Speriamo che questo governo non nasca – insiste – perché nasce dall’odio, dalla esclusione, dalla fame di poltrone”.
L’appello finale è disperato, perché Salvini stesso sa che ormai l’ipotesi delle urne è scongiurata. “Dignità vorrebbe che ci fossero elezioni, dovrebbe essere una bella parola in democrazia, elezioni, evidentemente chi ha paura del voto può scappare per un mese, per sei mesi, per un anno, ma non può scappare all’infinito” dice ancora Salvini, ricordando che “si voterà in nove regioni italiane nei prossimi mesi, almeno queste elezioni non le possono sottrarre”. Da lì cercherà il suo riscatto, il leader della Lega. E non è detto che non vi riesca.
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