Luigi De Magistris è ancora sindaco di Napoli. Il tribunale del capoluogo campano ha accolto il ricorso del primo cittadino contro il provvedimento dell’allora prefetto Francesco Antonio Musolino, che lo sospendeva dalla carica per effetto della legge Severino.
L’ex magistrato era stato reintegrato già a ottobre per ordine del TAR, in attesa della risoluzione di due questioni di costituzionalità.
All’indomani della sentenza, sull’applicabilità della norma che porta il nome del ministro della Giustizia del governo Monti erano esplose le polemiche, anche di natura politica oltre che legale e di etica istituzionale.
La controversa legge è tornata a far discutere recentemente in occasione dell’elezione a governatore della Campania del sindaco di Salerno Vincenzo De Luca, destinatario, come De Magistris, di una condanna in primo grado per abuso d’ufficio.
Lo scorso settembre, De Magistris e il consulente informatico Gioacchino Genchi sono stati condannati a un anno e tre mesi in primo grado, con pena sospesa. I fatti risalgono al 2009, quando l’attuale sindaco di Napoli era sostituto procuratore della Repubblica a Catanzaro: i due imputati sono stati riconosciuti colpevoli di aver acquisito senza autorizzazione parlamentare i tabulati telefonici di alcuni deputati e senatori nell’ambito dell’inchiesta Why not?.
Il decreto di sospensione firmato dal prefetto era inevitabile: la legge Severino prevede che i sindaci condannati in via provvisoria – ad esempio in primo grado, come in questo caso – debbano essere sospesi automaticamente dalla carica.
De Magistris aveva presentato subito un ricorso al TAR della Campania, che aveva riscontrato due punti della legge Severino sospettati di non rispettare la Costituzione: il primo era la retroattività, il secondo, di maggior interesse nella vicenda del sindaco di Napoli, la forza legale attribuita a sentenze non definitive, in grado di giustificare provvedimenti come quello emesso da Musolino contro l’ex magistrato.
In attesa di una pronuncia della Corte Costituzionale, quindi, il 30 ottobre il tribunale amministrativo aveva bloccato la sospensione di De Magistris.
A complicare ulteriormente l’iter giudiziario, era arrivata anche una pronuncia della Cassazione che affidava il compito di applicare la legge Severino esclusivamente alla giustizia ordinaria invece che amministrativa.
Oggi, la prima sezione civile del Tribunale di Napoli ha praticamente confermato in tutto e per tutto la decisione presa dal TAR: De Magistris sarà sospeso dalla sua carica solo quando sulla questione si saranno pronunciati gli ermellini.
“Abbiamo fatto giurisprudenza”, ha dichiarato il sindaco, che poi ha commentato anche il caso del neogovernatore: anche se “Quanto successo oggi” riguarda solo la sua vicenda, perché “i procedimenti sono sempre ad personam”, “tra me e De Luca ci sono punti di contatto – ha spiegato De Magistris – ma il contesto è profondamente diverso, oltre che alle storie personali e politiche”.
Filippo M. Ragusa
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