Approvata oggi la prima legge nazionale sull’autismo, ora i trattamenti saranno inseriti nei livelli essenziali di assistenza previsti dal SSN. Le associazioni che hanno spinto in favore dell’approvazione delle nuove norme hanno accolto con positivamente un decreto atteso da anni. Deluso il M5S secondo cui la legge presenta un aspetto critico molto forte: non sono previsti fondi. L’onorevole Paola Binetti però spiega gli aspetti della legge ed esprime tutta la sua soddisfazione rispetto all’approvazione di questo decreto.
Cosa cambia con la nuova legge? In merito alla diagnosi e al trattamento di tutte le forme dell’autismo sono state aggiornate le linee guida, che erano ferme a 18 anni fa. Per il trattamento dei disturbi legati alla malattia sarà tutelato il miglioramento delle condizioni di vita, l’inserimento sociale, la cura e il trattamento individualizzato, nonché le buone pratiche educative per tutte le persone colpite da questa sindrome. Particolare è stata dedicata alle diagnosi precoci.
Abbiamo chiesto all’onorevole Paola Binetti neuropsichiatra un giudizio su questa iniziativa parlamentare che in materia di autismo rappresenta un’autentica svolta rispetto al passato. “Si tratta” dice “di una legge quadro lungamente attesa che non limita l’attenzione del trattamento della sindrome dello spettro autistico solo ai soggetti nei primi anni di vita e a quel poco di riabilitazione oggi affidata ai tecnici che mantengono la competenza per ogni singolo caso. Questo decreto finalmente copre il percorso dell’intero arco di vita del soggetto affetto da autismo prevedendo un itinerario globale il cui scopo non consiste solo nel raggiungimento di piccole autonomie, ma punta a lavorare sulle motivazioni e sui desideri della persona colpita da questa sindrome”. Continua la deputata dell’UdC: “Per quanto riguarda i fondi non bisogna dimenticare che solo tre giorni fa la sanità ha subito un durissimo taglio di 2, 5 miliardi, in tal senso per la legge sull’autismo è stato fatto tutto quanto si poteva fare. Bisogna invece sottolineare la positiva attenzione che finalmente viene data alle famiglie, per le quali sono stati previsti tempi, risorse e aiuti considerevoli”. “Infine” sottolinea Paola Binetti “il decreto dedica un intero articolo alla ricerca e non solo nei termini dei possibili incentivi, ma anche nel senso delle metodologie didattiche e di inserimento sociale”.
“Ora è necessario passare dalle parole ai fatti” conclude il deputato che invita ad andare oltre “La legge offre linee guida specifiche e modelli che vanno coniugati e rafforzati dalla creatività e dalla fantasia degli operatori”.
Vania Amitrano
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