Mangiare bene, in modo sano genuino, è fondamentale per mantenersi in salute e in forma. E migliora anche la qualità della vita. Ma quanto siamo disposti a spendere per mangiare bene? Il 63% fino al 10% in più per comprare un prodotto biologico, secondo una ricerca Swg. Escludendo il ‘bio’ del quale non v’è al momento certezza assoluta, tanto che gli il 28% degli ortodossi ha preferito diventare produttore di un proprio orto sul balcone o il terrazzo di casa, più del 50% dei consumatori è disposto a pagare di più.
Insomma, la spesa gli italiani la vogliono sempre più responsabile ed etica. Vogliono mettere nel carrello prodotti sostenibili e che siano, in particolare, rispettosi dei diritti umani. Per farlo hanno solo bisogno di informazioni chiare e trasparenti.
A comprovare che questa è la tendenza, il ‘test’ sul campo, ovvero al supermercato, dove i consumatori hanno dimostrato di avere capacità e voglia di ‘votare col portafoglio’. Il test in questione è il ‘cash mob etico’, la mobilitazione tra consumatori per promuovere il consumo responsabile, che ha coinvolto, lo scorso mese di maggio, 37 punti vendita Coop in tutta Italia, mobilitato sei cooperative di consumatori, con più di 2mila questionari compilati e circa 10.000 persone raggiunte.
Partiamo dai risultati dei 2071 questionari compilati dai consumatori coinvolti nei punti vendita dell’iniziativa. Ad emergere è la propensione potenziale a pagare un prezzo maggiore a fronte di qualità aggiunte al prodotto: si dichiara disposto a spendere di più il 54,4% del campione con punte che sfiorano il 60% (59,1%) quando al prodotto si associa alla tutela dei diritti umani dei dipendenti, arrivano al 57,5% se si utilizzano solo materie prime italiane, 55,9% se è un’impresa radicata sul territorio. Da notare il risultato associato al rispetto dei diritti umani che diventa elemento prioritario per i consumatori, più dell’ambiente.
Come si scelgono i prodotti? Soprattutto leggendo l’etichetta (33,5%), ma anche per abitudine (28,7%), marca (20%) e prezzo (17,8%). Da notare, anche qui, l’inversione di tendenza perché l’anno scorso erano il prezzo e la marca a farla da padroni nelle scelte dei consumatori, battuti quest’anno dall’attenzione rivolta alle informazioni, l’etichetta appunto. La maggioranza dei consumatori coinvolti nell’indagine si ritiene abbastanza o molto responsabile (lo afferma il 94,2%), ma non sempre è facile esserlo: i primi tre motivi di impedimento sono la ricerca del risparmio per il 53% del campione, l’inconsapevolezza per il 14,/% e la superficialità per il 18,4%.
Il cash mob etico è un’azione di sensibilizzazione a favore di prodotti con caratteristiche di sostenibilità allineate con i principi dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite (biologici, Libera Terra, equo e solidale). Per l’occasione, in 22 punti vendita sono state apportate modifiche nell’allestimento mettendo in evidenza proprio questi prodotti e fornendo ai clienti più informazioni sul loro valore aggiunto. Risultato: l’edizione 2019 del Cash Mob Etico di Coop ha contribuito a un aumento di circa il 18% (esattamente +17,6%) delle vendite dei prodotti che rispondono ai requisiti di sostenibilità ambientale, economica e sociale.
Giornalista per caso. Anni di ufficio stampa in pubbliche istituzioni, dove si legge e si scrive solo su precisi argomenti e seguendo ferree indicazioni. Poi, l'opportunità di iniziare veramente a scrivere. Di cosa? di tutto un po', convinta, e sempre di più, che informare correttamente è un servizio utile, in certi casi indispensabile.
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