Osiglia é un paese montano nel cuore della riserva naturale delle alpi liguri, sulle rive di uno splendido lago artificiale che viene utilizzato per attività sportive acquatiche come pesca sportiva, canoa, windsurf, kajak. I castagneti monumentali e i verdissimi prati lo trasformano d’estate in un ottimo centro vacanziero che il bacino artificiale, realizzato in seguito alla costruzione della diga intorno agli anni Trenta, arricchisce impreziosendolo.
Ogni dieci anni la diga viene svuotata e ripulita e in quell’occasione è possibile camminare tra le rovine dell’antico abitato sommerso. Dall’ultima volta che i ruderi del borgo medievale dell’entroterra savonese hanno visto la luce del sole sono passati 14 anni. Da allora più niente fino a qualche settimana fa, quando l’invaso nuovamente svuotato ha richiamato turisti e curiosi per offrire loro uno spettacolo fiabesco: sui resti delle tre località sommerse negli anni ’30 si è depositata tanta di quella neve da distinguere a malapena le sommità dei ruderi rimasti.
L’ultima volta che le antiche rovine riemersero alla luce del sole era il 2006. Il lago, riserva di pesca e campo di gara per diverse manifestazioni sportive, ha una superficie molto estesa, con una lunghezza di tre chilometri, una larghezza di quasi 200 metri e una capacità di 13 milioni di metri cubi d’acqua. Chi volesse portarsi a casa qualche scatto indimenticabile deve affrettarsi: il riempimento è già ricominciato. Altrimenti, ci si dovrà accontentare di attraversare il “ponte di Manfrin”, che porta al piccolo borgo ancora abitato.
E.R.
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