Deputati e senatori possono star tranquilli: l’immunità parlamentare di cui godono non è stata cancellata dalla riforme che il governo Renzi sta portando avanti in Parlamento. Nessuna modifica, pertanto, all’articolo 68 della Costituzione, per cui non potranno “essere chiamati a rispondere delle opinioni espresse e dei voti dati nell’esercizio delle loro funzioni. Senza autorizzazione della Camera alla quale appartiene, nessun membro del Parlamento può essere sottoposto a perquisizione personale o domiciliare, né può essere arrestato o altrimenti privato della libertà personale, o mantenuto in detenzione, salvo che in esecuzione di una sentenza irrevocabile di condanna, ovvero se sia colto nell’atto di commettere un delitto per il quale è previsto l’arresto obbligatorio in flagranza. Analoga autorizzazione è richiesta per sottoporre i membri del Parlamento ad intercettazioni, in qualsiasi forma, di conversazioni o comunicazioni e a sequestro di corrispondenza.”
E’ stato approvato, infatti, l’emendamento dei relatori Roberto Calderoli e Anna Finocchiaro al disegno di legge n. 1429, su cui si sta discutendo in Commissione Affari costituzionali al Senato. Il testo, volto a superare il bicameralismo paritario, ridurre il numero dei parlamentari e rivedere il titolo V della parte seconda della Costituzione, verrà presentato in Aula nei prossimi giorni, molto probabilmnte il 9 o il 10 luglio.
La decisione di non modificare le norme vigenti sull’immunità parlamentare ha avuto, stando alle dichiarazione del ministro Maria Elena Boschi “una maggioranza molto larga. Anche Forza Italia e Lega hanno votato a favore“. Il governo “ha dato parere favorevole alla luce del dibattito che si è svolto in commissione“. L’opposizione, invece, formata da Movimento cinque stelle e Sel ha espresso parere contrario. Nella prima bozza, presentata proprio dal ministro Boschi, era garantita l’immunità solo per i deputati, ma i senatori non eletti direttamente dai cittadini godevano soltanto dell’insindacabilità. Con l’approvazione dell’emendamento Calderoli-Finocchiaro è nuovamente obbligatoria l’autorizzazione delle rispettive assemblee per ottenere l’arresto, effettuare intercettazioni e perquisizione per i componenti di Camera e Senato.
Molto soddisfatta per il risultato ottenuto la senatrice Anna Finocchiaro: il principio di immunità confermato nel disegno di legge in esame si presenta in “forma molto ridotta dopo la riforma del’92 che resta a presidio della libertà di esercizio delle funzioni dei parlamentari. Abbiamo avuto una discussione generale molto ricca e un’indagine conoscitiva con molti costituzionalisti. Che il testo della nostra Costituzione restasse inalterato è stata una richiesta largamente avanzata“.
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