L’inchiesta “Offshore Leaks” smaschera 130mila evasori

Tremano 130mila super ricchi che hanno nascosto i propri capitali all’estero in società offshore per non subire l’elevata tassazione fiscale imposta nei propri paesi.

Si chiama “Offshore Leaks”, la nuova inchiesta del quotidiano francese Le Monde che si basata su dati segreti svelati dal Consorzio internazionale dei giornalisti d’ inchiesta con sede a Washington (JCIJ). E’ la prima volta che un pool investigativo sia riuscito a scovare i segreti della finanza offshore, esaminando un database su 122mila società offshore, che fanno capo a due vere e proprie multinazionali ombra che muovono più di mille miliardi di dollari: somme in grado di destabilizzare l’economia del pianeta. Fra i coinvolti, residenti in 170 diversi paesi del mondo, spuntano nomi di politici, industriali, oligarchi, trafficanti d’armi e uomini della finanza internazionale.

Nella lunga lista di frodatori del fisco non potevano mancare anche duecento cittadini italiani.

Il settimanale “L’Espresso”, che è media partner dell’iniziativa, fra gli altri nomi cita Gaetano Terrin, ex commercialista dello studio Tremonti, che ha affidato i suoi beni al paradiso fiscale della Polinesia. Fabio Ghioni, coinvolto nello scandalo Telecom, che risulta beneficiario di una società offshore nelle Isole Vergini. I due noti commercialisti Oreste e Carlo Severgnini, che hanno incarichi professionali nei più importanti gruppi italiani.

Fra gli evasori internazionali più importanti compaiono i nomi di Olga Shuvalova, moglie del primo vicepremier russo, Bayartsogt Sangajav, ex ministro della Finanza mongolo,  il Presidente dell’Azerbaijan e la sua famiglia, il governatore provinciale filippino e la figlia dell’ ex presidente Ferdinand Marcos, Maria Imelda Marcos Manotoc, baronessa spagnola, Carmen Thyssen-Bornemisza, nota collezionista d’arte e la statunitense Denise Rich, ex moglie del trader del petrolio Marc Rich.

Sicuramente, il più contestato della lista risulta essere Jean-Marc Augier, tesoriere di Francois Hollande durante la campagna elettorale dell’anno scorso, che ha già dichiarato di non aver ricevuto alcun vantaggio fiscale particolare dalle partecipazioni della sua holding finanziaria Eurane in delle società registrate alle Isole Cayman, uno dei paradisi fiscali del pianeta.

Il tesoriere francese Augier ha poi tenuto a precisare che in queste operazioni “non c’è nulla di illegale”.

Alessandra Angeletti