L’Italia del turismo continua a crescere e supera la Francia: il numero di pernottamenti totalizzati nel 2018 è stato infatti di 216,5 milioni con una crescita del 2,8% rispetto all’anno precedente. I nostri cugini d’oltralpe si sono fermati invece a quota 140,7 milioni, ma hanno comunque visto aumentare la propria attratività del 5,4%. Pur rimanendo in testa alla classifica europea, la Spagna segna invece una flessione dell’1,6%, ma i suoi numeri restano comunque da capolista, con 301 milioni di presenze.
La crescita dei pernottamenti in Italia secondo Giorgio Palmucci presidente dell’Agenzia nazionale italiana del turismo – ENIT è il segno che finalmente l’industria del turismo italiano ha cambiato visione e approccio: “Il turismo è un settore che muove quasi 429 milioni di presenze e quasi 41,7 miliardi di spesa degli stranieri in Italia nel 2018. E ora ha finalmente l’attenzione che merita”.
Alla presenza del ministro delle politiche agricole, alimentari e forestali e del turismo Gian Marco Centinaio, l’Enit ha presentato il proprio piano triennale con le linee guida di marketing e promozione per il rilancio dell’Italia turistica nel mondo. Uno degli obiettivi del prossimo triennio, è mantenere in crescita costante del 10% il saldo positivo annuo tra le spese sostenute dai turisti stranieri che vengono in Italia e gli italiani che si recano fuori i confini. Per realizzarlo Enit ha messo in campo oltre 600 eventi in Italia e nel mondo, dalle celebrazioni legate a Leonardo da Vinci, alla partecipazione al Giro d’Italia fino alle fiere internazionali come il Seatrade e il World Routes, per promuovere l’immagine del nostro Paese all’estero. Tre le categorie su cui si vuole puntare per far crescere le presenze: famiglie, millennials e turismo specialistico, per intenderci quello che predilige esperienze specifiche come lunghi percorsi in bici o immersioni in mare.
Il piano 2019-2021 si basa su sostenibilità, accessibilità, innovazione, deconcentrazione stagionale, crescita a valore, sinergia con il Sistema Italia e coordinamento con gli enti locali per strategie promozionali omogenee, centralità del Made in Italy, valorizzazione e posizionamento competitivo dell’Italia come meta turistica nel mondo, sviluppo di una rete di servizi e trasporti pubblici e privati.
Chiara la strategia esposta da Palmucci: “ci sono mercati più maturi come i Paesi europei che già ci conoscono, a cui vogliamo far apprezzare i luoghi meno noti, che però contengono il 60% dei siti Unesco. In altri Paesi come Cina, India e in quelli del Sud America lavoriamo invece innanzitutto per far conoscere l’Italia e le sue destinazioni principali”.
Secondo il ministro Gian Marco Centinaio “L’Italia è un paese da vedere, mangiare e bere. Vai a vedere un mare stupendo, vedi siti Unesco e città d’arte, ma poi aggiungi anche l’enogastronomia”. E aggiunge “Chi criticava la scelta del governo di mettere il turismo assieme al settore agroalimentare si sbagliava”. Secondo Centinaio infatti il turismo che sceglie l’agroalimentare aumenta gli introiti del territorio su cui insiste, al contrario di “chi si porta il panino da casa e la bottiglietta d’acqua che invece non lascia niente”.
L’Italia è una vera superpotenza mondiale del turismo, nell’esperienza del ministro Centinaio non è raro trovarsi a parlare alla pari con Paesi come la Cina che pur avendo un territorio molto più vasto, trattano la nostra nazione allo stesso livello. Perciò, ha concluso Centinaio: “il turismo è un settore determinante per la crescita dell’economia italiana, è destinato a rimanere uno dei motori per la nostra ripresa economica e per l’occupazione”.
Elisa Rocca
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