Musicista, attore, regista, produttore musicale e televisivo, tutto questo è Steven Van Zandt, oggi ospite alla Master Class del Roma Fiction Fest, ha preserntato la terza stagione della serie Lilyhammer per Netflix e restaerà alla manifestazione in qualità di presidente della giuria del concorso.
Al Roma Fiction Fest non si parla solo del mondo delle serie televisive ma anche dei suoi sempre più stretti legami con la musica e con il cinema. Alla presentazione in anteprima del suo film per la tv, Lea, che ha aperto oggi la manifestazione, il regista Marco Tullio Giordana ha spiegato infatti che a suo avviso non c’è molta differenza nel lavorare per il cinema o per la televisione, ciò che cambia in realtà è il modo con cui il pubblico fruisce il film: “In sala si resta quasi ipnotizzati, mentre in casa è un po’ come essere con un parente“.
Nell’incontro della Master Class invece il poliedrico artista Steven Van Zandt, noto nel mondo musicale come Little Steven, chitarrista del Boss Bruce Springsteen, e nel mondo delle fiction televisive come il boss Tony nella famosa serie I Soprano, ha raccontato al pubblico del Roma Fiction Fest come in effetti l’amore per l’arte riesca ad armonizzare il mondo della musica con quello delle produzioni televisive. “La musica” dice Steven “può cambiare completamente una scena e i brani che vengono scelti contribuiscono a completare l’emozione forse anche più di una colonna sonora“.
Ne è un esempio evidente Lilyhammer, serie televisiva prodotta e interpretata da Steven, in cui la passione per la musica di questo artista si coniuga in modo spettacolare con la narrazione della storia e ne diventa parte così attiva da riuscire a completarne il senso. Come produttore Little Steven ha voluto lanciarsi in un progetto che fosse innovativo rispetto all’esperienza de I Soprano. Ne è risultata una serie originale, ironica, comica e al tempo stesso drammatica, dai contrasti forti in cui è proprio l’elemento musicale a dare armonia all’intera storia. “Lilyhammer è stata un’esperienza unica ed irripetibile” ha raccontato l’attore e musicista “è stato divertendo e imparato molto, sia come attore che come regista”. “Abbiamo lavorato con un budget bassissimo” ha aggiunto Steven “ma è stata un’avventura irresistibile che mi ha permesso di conoscere una cultura diversa e particolare come quella norvegese e di portare nel mondo una serie tutta europea“. A proposito delle serie tv, quando gli si chiede se sia un binge watching, risponde: “All’inizio non credevo che proporre al pubblico una serie per intero potesse essere un’interessante e utile operazione commerciale, ma poi mi sono dovuto ricredere, perchè è un po’ come presentare un albulm musicale con molti brani“. E aggiunge: “Siamo in una nuova era della Tv, innaugurata proprio da Netflix, e io posso dire con orgoglio che ne faccio parte sin dall’inizio“.
Vania Amitrano
Laureata in Lettere, amante dell’arte, dello spettacolo e delle scienze umane, autrice di testi di critica cinematografica e televisiva. Ha insegnato nella scuola pubblica e privata; da anni scrive ed esplora con passione le sconfinate possibilità della comunicazione nel web.
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