Ha votato per la sua espulsione il 65,8, ovvero 13.029 persone iscritte alla Rete. E così la senatrice Adele Gambaro è stata espulsa in maniera definitiva dal Movimento 5 Stelle. Il responso del voto online degli iscritti M5S non lascia dubbi: solo 6.761 ‘grillini’ si sono pronunciati per il no. ” Le operazioni di voto si sono concluse. Gli aventi diritto – si legge sul blog di Beppe Grillo – erano 48.292, di questi hanno votato in 19.790. Il 65,8% (pari a 13.029 voti) ha votato per l’ espulsione, il restante 34,2% (pari a 6.761 voti) ha votato per il no. Grazie a tutti coloro che hanno partecipato”.
Il voto, svoltosi online sul sito di Beppe Grillo dalle 11 alle 17 di oggi, certifica comunque il poco coinvolgimento degli attivisti, se si considera che il destino della parlamentare è stato deciso da molto meno della metà degli aventi diritto a partecipare alla consultazione online.
Per “aventi diritto” al voto si intendevano “gli iscritti al portale al 31 dicembre 2012 con documento digitalizzato” spiegava stamattina il blog. A loro è stato chiesto di ratificare o meno l’espulsione di Adele Gambaro, proposta con delibera a maggioranza dai gruppi parlamentari riuniti del M5S Camera e Senato ai sensi del Codice di Comportamento.
“La senatrice Adele Gambaro ha rilasciato dichiarazioni lesive per il M5S senza nessun coordinamento con i gruppi parlamentari e danneggiando l’ immagine del M5S con valutazioni del tutto personali e non corrispondenti al vero. Per questo i gruppi parlamentari riuniti del M5SCamera e Senato ai sensi del Codice di Comportamento, hanno deliberato a maggioranza di proporre l’ espulsione dal gruppo parlamentare del Senato di Adele Gambaro. In occasione delle Parlamentarie, Adele Gambaro aveva promesso che nel caso di disaccordo con la linea del M5S, avrebbe dato le sue dimissioni dal Parlamento, cosa non avvenuta”, ricorda a tutti il blog.
Il capogruppo al Senato del M5S, Nicola Morra, è il primo a commentare i risultati della votazione su Adele Gambaro. “Dobbiamo lavorare affinché le ragioni dell’unità prevalgano e ci sia consapevolezza. Sarà lei che dovrà decidere se lasciare il gruppo, penso di sì. Sono umanamente dispiaciuto, ma ricordo a me stesso che vanno coniugate insieme libertà e responsabilità”.
“Credo che non ci sia un rischio scissione”, aggiunge Morra, “cerco di ragionare con tutti i miei colleghi: la mia porta è sempre aperta e il telefono acceso anche alle tre di notte. Spero che saremo più attenti ai lavori in commissione e meno impegnati a lasciare dichiarazioni”.
Il caso della senatrice che ha osato criticare l’aggressività di Grillo, mettendola in relazione al disastroso risultato elettorale delle amministrative, non è però l’unica pratica disciplinare avviata dal Movimento. “Proporrò all’assemblea di richiedere la completa rendicontazione delle spese all’onorevole Paola Pinna prima di procedere con la richiesta alla rete di espulsione”, annuncia su Fb il collega della deputata M5S Ivan Della Valle. “Lei – accusa – sta cogliendo questo momento di ‘polemiche’ contro Beppe Grillo per evitare la restituzione delle parti eccedenti. Non facciamo cavolate, espellere la deputata (l’onorevole) Pinna è inutile”, avverte quindi Della Valle.
Lunga telefonata tra Beppe Grillo e il deputato M5S Tommaso Currò. Il colloquio è avvenuto, secondo quanto si apprende in ambienti vicini al movimento su iniziativa dello stesso Grillo, che avrebbe cercato il deputato via sms. Nel corso della telefonata Currò, che ha stigmatizzato le espulsioni, avrebbe rivolto a Grillo un vero e proprio appello, sempre secondo quanto viene riferito, affinché tenga insieme il gruppo che rischierebbe di frazionarsi nel momento in cui si tenta di reprimere una qualsiasi voce critica. Non bisogna che vi sia chi possa pensare di essere l’unico detentore della verità e rischiare di arrivare a estremismi che spaccano il gruppo, sarebbe stata, in sintesi, l’argomentazione.
Oltre alle dichiarazioni degli onorevoli del M5S e di altri parlamentari, come ad esempio il segretario nazionale di Rifondazione Comunista Paolo Ferrero, ci sono anche i commenti apparsi sulla rete: “Il diritto di critica e’ sacrosanto. Ma in politica occorre essere MOLTO prudenti. Aveva delle critiche per Grillo? Poteva telefonargli o mandargli una mail. Fare certe sparate in televisione è stupido, porge il fianco agli avversari e crea delle crepe in cui l’ avversario può insinuarsi. Ricordate che il “divide et impera” funziona da sempre. Quindi a mio avviso non va espulsa perché ha criticato Grillo, ma perché non sa fare politica”; “LA RETE VUOLE VOTARE, PRIMA, NON DOPO! Dito, luna, trave, lungo o corto, se litiga de più sulla rete che in Assemblea M5S! Ditemi di no, li m… vostra, altro che pacifisti? Quante ce ne siamo dette, ridette, ridette ancora, che tutt’ ora se le stamo a di’?
METTIAMO LE DECISIONI DISCIPLINARI IN RETE, LE OTA LA RETE! I Parlamentari saranno alleggeriti dalle difficili epurazioni, e noi esprimeremo il nostro pensiero!
SEMO O NO, UN MOVIMENTO DI ‘ RETE TERRITORIALE’?” (da notare che ‘ autore del commento rivendica nella firma la sua romanità); “Dove sta il mitico bottone per l’ ESPULSIONE RAPIDA?”; “I patti vanno ONORATI fino in fondo, troppo facile rimangiarsi la parola data. Il PATTO l’ ha preso co tutti quei cittadini, che grazie al loro voto, le hanno permesso di occupare il posto che occupa! DIMISSIONI IMMEDIATE!”.
Intanto, alla Camera è salita la tensione per l’ostruzionismo del M5S durante la discussione sul ddl emergenze. Da tutti i deputati interventi di un minuto, quando Alessandro Di Battista ha ricordato i processi prescritti a Berlusconi dagli altri banchi si sono elevate proteste sempre più vibranti, finché il grillino Angelo Tofalo, prendendo la parola, ha denunciato: “Angelo Cera (Scelta Civica) ha detto ‘ti do un pugno che ti ammazzo’. E’ inaccettabile. O va cacciato o non so qui che succede”. Carlo Sibilia: “L’onorevole Cera ha detto a me ‘mezzo coglione’ e ad Alessandro Di Battista ‘coglione intero'”. Daniele Martinelli, uno dei responsabili della comunicazione M5S: “Pubblicheremo un video dell’accaduto”.
La presidenza della Camera, con Marina Sereni, ha fatto mettere a verbale (“Finirà tutto nel resoconto”) e ha chiuso in anticipo la discussione. Di fronte all’ostruzionismo del Movimento Cinque Stelle, alla Camera è possibile che questa sera ci sia una seduta notturna dell’Aula sul ddl emergenze. Secondo quanto si apprende, il Pd, nei colloqui informali con il governo, avrebbe chiesto che sul provvedimento non venga messa la fiducia. E d’altra parte il governo avrebbe ribadito il proprio orientamento a utilizzare ‘con parsimonia’ questo strumento.
Il gruppo parlamentare del Movimento 5 Stelle della Camera diffonde una nota in cui difende una strategia che “non è ostruzionismo, è democrazia” per denunciare “una vicenda scandalosa”: il fatto che “tutti gli emendamenti del M5S” al ddl emergenze “sono stati bocciati o dichiarati inammissibili, con la motivazione che non c’è tempo. Così la Camera è diventata sede di mera ratifica dei provvedimenti del Governo. Ci chiediamo quindi a cosa serva la Camera dei Deputati”. “E’ inutile parlare di riforme istituzionali, perché è già in atto, nella prassi, una modifica della Costituzione che toglie al Parlamento ogni potere – denuncia la nota -. E ci chiediamo dov’è colui che si è dichiarato il garante della Carta costituzionale? Dov’è colui che ha garantito il rispetto delle opposizioni? Dov’è Napolitano?”.
A.B.
Napoletano, 44 anni, giornalista professionista con 17 anni di esperienza sia come giornalista che come consulente in comunicazione. Ha scritto di politica ed economia, sia nazionale che locale per diversi giornali napoletani. Da ultimo da direttore responsabile, ha fatto nascere una nuova televcisione locale in Calabria. Come esperto, ha seguito la comunicazione di aziende, consorzi, enti no profit e politici. Da sempre accanito utilizzatore di computer, da anni si interessa di internet e da tempo ne ha intuito le immense potenzialità proprio per l'editoria e l'informazione.
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