“Cosa sta a fare Spadafora al governo con un pericoloso maschilista? Se pensa che io sia così brutto e cattivo, fossi in lui mi dimetterei e farei altro, ci sono delle Ong che lo aspettano”, dice Salvini in conferenza stampa al Cara di Mineo, il Centro accoglienza richiedenti asilo di Mineo aperto nel 2011 e oggi definitivamente chiuso dal responsabile del Viminale.
“Per me – dice ancora Salvini – il governo dura altri 4 anni, spero, certo se ogni giorno c’è un sottosegretario del Movimento 5 stelle che si alza la ‘spara’, diventa impegnativo… Lavorassero, se invece hanno voglia di fare polemica io son qua a fare il mio lavoro e vado a fare un giro nel centro liberato”.
C’è malumore per un’intervista rilasciata a Repubblica dal sottosegretario M5s alla Presidenza del Consiglio con delega alle pari opportunità Vincenzo Spadafora nella quale attacca il vicepremier Matteo Salvini. E’ questo il motivo della replica del leader leghista mentre in conferenza stampa questa mattina annuncia con orgoglio la chiusura definitiva del Cara, «una promessa fatta non solo ai siciliani, perché il più grande centro immigrati d’Europa era un grande business da decine e decine di milioni di euro».
«L’Italia – denuncia Spadafora in un colloquio con Repubblica – ‘vive una pericolosa deriva sessista‘ e gli insulti alle donne ‘arrivano proprio dagli esponenti più importanti della politica’». L’esponente M5s prende come esempio di insulti sessisti ‘gli attacchi verbali’ di Salvini a Carola Rackete, definita ‘criminale, sbruffoncella, pirata’. «Parole che – dice Spadafora – hanno aperto la scia dell’odio maschilista contro Carola, con insulti dilagati per giorni e giorni sui social’». Come facciamo a contrastare la violenza sulle donne, se gli insulti alle donne arrivano proprio dalla politica, anzi dai suoi esponenti più importanti?”, si chiede Spadafora, criticando “gli attacchi verbali del vicepremier alla capitana della Sea Watch3.
Le parole del sottosegretario animano un nuovo scontro all’interno del governo: “Va detto con chiarezza, sono gravi e inopportune. Accusare Salvini di essere l’artefice di ogni male e di qualsivoglia nefandezza è un vizio, poco edificante, che certa politica non vuole proprio perdere”, afferma il senatore della Lega Massimiliano Romeo, capogruppo in Senato. “Spadafora, in virtù della sua carica, dovrebbe rammentare che Matteo Salvini ha operato in accordo con le leggi di questo Paese e con la sua funzione di ministro degli Interni, opponendosi con la giusta fermezza ad un comportamento censurabile e perfettamente ascrivibile ad una provocazione politica”. “Non accettiamo, dunque, offese gratuite o lezioni morali da nessuno: Spadafora rifletta sulle sue parole e ci porga delle scuse, o se preferisce le sue dimissioni”, conclude Romeo.
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