La prima Giunta politica dopo l’esplosione all’alba di ieri della seconda ondata di arresti per l’inchiesta “Mafia Capitale”, la “bella Giunta” come l’hanno definita gli stessi addetti ai lavori, stretti attorno al sindaco Marino, si è tenuta questa mattina. Come c’era da aspettarsi, nessuno si dimetterà. A sottolinearlo gli assessori in persona che al termine della riunione hanno riammesso i giornalisti nel Palazzo Senatorio, dopo che prima dell’inizio dei lavori dallo stesso erano stati allontanati.
“Il sindaco non si dimetterà. Né la giunta né nessun altro – ha subito assicurato l‘assessore ai Lavori pubblici e delegato al Giubileo, Maurizio Pucci – Stiamo tutti con il sindaco perché rappresenta la vera novità della città. La Giunta si è stretta insieme al sindaco e con lui andiamo avanti. Non è pensabile, a meno che altri non decidano altrimenti, e sarebbe paradossale il commissariamento di una città quando proprio chi la governa ha contribuito in modo decisivo a far uscire il malaffare dal Campidoglio. Noi andiamo avanti. Chi ci ha preceduto ha creato questo danno. Noi abbiamo contribuito a combatterlo e continuiamo a farlo. E proprio per questo andiamo avanti con l’azione di liberazione della città di Roma dal malaffare. Rilanciamo la nostra attività per la città“.
Per l’assessore alle Politiche sociali, Francesca Danese, “Dobbiamo preoccuparci del mondo di sotto, degli ultimi e lo stiamo facendo. Andiamo avanti con coraggio. Non un passo indietro. Liberiamo Roma fino in fondo e con coraggio. Noi non abbiamo paura“.
“Tutti di andare avanti uniti continuando il percorso di pulizia, di lavoro comune e di squadra che stiamo facendo già in questi mesi” anche per l’assessore alla Cultura, Giovanna Marinelli. “La Giunta va avanti perché abbiamo sin dall’inizio portato agli inquirenti tutto quello che trovavamo di non corretto assicurando il massimo supporto per fare pulizia Ripristinando regole che non c’erano” ha detto l’assessore all’Ambiente, Estella Marino spiegando di avere “revocato oltre 40 gare del verde e le stiamo ricostruendo come gare aperte, con avvisi pubblici, pagando un prezzo nella gestione della città perché, come avete visto tutti, in questo momento, lo avete visto tutti, abbiamo problemi nella gestione del verde”.
Insomma, i ‘tutti insieme appassionatamente’ – gli assessori stressi intorno al sindaco – come in una vecchia canzone francese dove un servitore che cerca di rassicurare la sua marchesa mentre le comunica che il suo palazzo è andato a fuoco in seguito al suicidio del marito, anche loro, dicevamo, provano a rabbonire il popolo romano. E il “tutto va ben, madama la marchesa” del primo si traduce nel “non c’è nessun problema” dei secondi.
E, le opposizioni che invocano da ieri le dimissioni del primo cittadino della Capitale? A loro l’assessore Pucci ha risposto: “Le opposizioni fanno il loro mestiere. E quelle di destra farebbero bene a pensare che cosa è successo in questi anni”.
Vediamo piuttosto se i fiduciosi assessori della giunta di Marino saranno ancora in grado, nei prossimi giorni, di rassicurare i loro concittadini. Perché non è escluso un eventuale commissariamento del comune della più grande e importante metropoli italiana: “entro il 15 giugno”, ha annunciato il prefetto di Roma Franco Gabrielli, verrà valutata l’eventuale infiltrazione di organizzazioni mafiose all’interno di Roma Capitale. “La relazione della commissione di accesso” che dovrà valutare entro il 15 giugno se il comune di Roma sia infiltrato dalle organizzazioni mafiose, “è già corposissima, ha già superato le 700 pagine”: lo detto Gabrielli intervistato da Radio Roma Capitale, sottolineando anche che nessuno pensi a lui come a un temporeggiatore.
“Non vorrei che passasse l’idea di un Quinto Fabio Massimo Temporeggiatore perché, anche per una persona abituata a leggere le carte, esaminare la corposissima relazione della commissione di accesso richiederà del tempo”, ha detto ancora Gabrielli. “In queste ore sento le cose più bizzarre, che evidentemente prescindono dalla conoscenza di procedure e regole”, ha aggiunto il prefetto, spiegando che dopo la relazione della commissione il prefetto “avrà 45 giorni tempo, in cui formulerà le sue valutazioni anche sentito il comitato per l’ordine pubblico e la sicurezza allargato al procuratore della Repubblica”.
Quello che sta emergendo dalla carte, fa notare il Prefetto, “è un quadro disarmante, emergono degli intrecci di relazioni che preoccupano e che, appunto, sono disarmanti”.
“Stiamo già procedendo con la sospensione dei consiglieri comunali coinvolti, per noi basta e avanza l’ordinanza di custodia, proprio in queste ore sto firmando le lettere all’assemblea capitolina”, conclude Gabrielli. “Per la Regione invece – precisa ancora- la situazione è più complessa, lì entra nella procedura anche il ministero degli Affari regionali – ha aggiunto – La situazione è diversa anche a causa del diverso livello istituzionale”.
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