Inizierà il prossimo 5 novembre a Roma il processo nei confronti di Massimo Carminati e altre 33 persone coinvolte nell’inchiesta Mafia Capitale.
La Procura della Repubblica di Roma ha infatti chiesto e ottenuto dal GIP il giudizio immediato per i trentaquattro imputati: per celebrare il processo non ci sarà dunque bisogno di istruire un’udienza preliminare.
Carminati, un ex membro dei NAR divenuto uomo di fiducia della banda della Magliana, considerato sul finire degli anni ’70 l’anello di congiunzione tra gli ambienti della criminalità organizzata e della destra eversiva, è detenuto al 41 bis dallo scorso 23 dicembre.
Gli inquirenti ritengono che fosse il capo di un’organizzazione criminale che si occupava di mediare con le istituzioni per pilotare l’assegnazione di appalti e finanziamenti pubblici, secondo quella che lui stesso definiva “teoria del mondo di mezzo”.
Gli sono stati contestati i reati di associazione a delinquere di stampo mafioso, estorsione aggravata, trasferimento fraudolento di valori, corruzione, turbativa d’asta e false fatturazioni.
Oltre a Carminati, altri membri di spicco dell’organizzazione accusati di associazione mafiosa e altri capi d’imputazione andranno alla sbarra a novembre.
Fra di loro il re delle cooperative Salvatore Buzzi, l’ex amministratore delegato di AMA Franco Panzironi e l’ex capo della Polizia provinciale di Roma ed ex vice capo di gabinetto della giunta Veltroni Luca Odevaine.
F.M.R.
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