Ebbene, or dunque, il sindaco balneare, oppure ‘palombaro’ come l’ha chiamato Alfio Marchini, al secolo Ignazio Marino, è tornato a casa. Lo ha fatto per partecipare alla manifestazione ‘AntiMafia Capitale”, quella scaturita in seguito al funerale-show di un Casamonica. Ma non aveva sentito il dovere di farlo per il Consiglio dei Ministri del 27 agosto, quello che ha deciso le sorti di Roma, e quindi le sue, che ha dato ampi poteri al prefetto Gabrielli e messo sotto tutela il primo cittadino.
La manifestazione voluta dal commissario del Pd romano Matteo Orfini, a pochi metri dalla chiesa dove due settimane fa sono stati celebrati i discussi funerali di Vittorio Casamonica ha raccolto ieri sera esponenti di giunta e maggioranza capitolina, associazioni di categoria, sindacati e comitati di cittadini. Detto così, anche se dalla partecipazione si sono astenuti M5S, lista Marchini e i partiti del centro destra, l’evento parrebbe riuscito. Certamente, rispetto alle aspettative di qualcun altro di parte avversa che giorni fa aveva twittato qualcosa come: “Pd a Don Bosco: cittadini tranquilli, traffico scorrevole”. Ad indicare che la manifestazione sarebbe stata un flop.
In realtà non può esserci successo laddove un sindaco viene prelevato al proprio domicilio di lavoro e scortato fino a destinazione, in una piazza blindatissima dalle forze dell’ordine che lo hanno atteso per prenderlo in carico e proteggerlo fino al palco. Sì, proteggerlo perché, assedio dei giornalisti a parte, Marino ha dovuto prendersi subito la sua dose di fischi e insulti da parte di persone che gli chiedevano di andarsene a casa. «Vergogna», «Vai a casa, non sei degno di Roma», «Dove stavi quel giorno, a pija i tonni?», «Lascia Roma, Roma ha bisogno di altro», sono state alcune delle frasi con cui il chirurgo filoamericano è stato accolto dalla gente prima di entrare in piazza Don Bosco ormai celebre in tutto il mondo per la carrozza nera e oro trainata dai cavalli, l’elicottero che ha sparso petali di rosa, la gigantografia del ‘Re di Roma’ vestito da papa.
Non solo proteste per il primo cittadino, anche qualche applauso da parte dei suoi sostenitori. Quindi, l’inizio dei discorsi dal palco, seguendo un cliché ormai arcinoto: “Per troppo tempo si diceva a Roma che la mafia non c’è, e invece c’è e va sconfitta. A Roma non c’è mai stata una manifestazione anti mafia e credo che quella di oggi dimostri che questa città sta prendendo coscienza. E questo è il primo passo per vincere la sfida contro la mafia”. ha detto il commissario del Pd romano Matteo Orfini. Per il presidente dell’Anci e sindaco di Torino Piero Fassino, presente in piazza, “questa manifestazione vuole riaffermare il valore e la centralità della legalità e l’impegno di tutte le amministrazioni comunali, a partire da quella di Roma, contro ogni forma di inquinamento. Da domani continuerà la nostra battaglia per affermare la legalità, il nostro impegno è questo e lo dimostrano anche i tanti sindaci che ci hanno rimesso con la vita come Vassallo, il sindaco di Pollina, o i tanti sindaco siciliani e calabresi di non piegarsi all’illegalità”.
Ed ecco infine Marino: “La presenza delle persone in questa piazza testimonia che Roma è una città antinazista, antifascista e antimafia. Abbiamo cacciato i fascisti e i nazisti, cacceremo anche la mafia”, ha detto. Dimenticando di precisare, però, se la sua attiva partecipazione deve intendersi tra una immersione e l’altra.
Manifestazione riuscita secondo gli organizzatori, una piazza invece “allestita per dare protagonismo al sindaco commissariato di ritorno dalle vacanze” per Barbara Saltamartini, deputato della Lega: “Una iniziativa episodica e tardiva, una toppa per rifarsi bella l’anima” e una “passerella” per “l’allegro chirurgo che ha umiliato la Città con la sua assenza il giorno che il Consiglio dei Ministri decideva le sorti del Comune su Mafia Capitale”.
Prima di andare in piazza per partecipare ad ‘AntiMafia Capitale’ il sindaco – che abituato com’è a viaggiare, nonostante il ruolo che ricopre dai due anni finiti richieda una presenza più continua in città, non ha problemi di jet-lag e stanchezza – ha partecipato alla riunione di Giunta durante la quale ha richiesto maggiore prudenza nelle dichiarazioni alla stampa. Lo ha riferito l’assessore al Patrimonio, Alessandra Cattoi, al termine della Giunta, a chi le chiedeva se durante la riunione si fosse parlato delle ultime dichiarazioni “calcistiche” dell’assessore ai Trasporti, Stefano Esposito, che hanno creato polemiche.
“Marino invita gli assessori alla prudenza nelle dichiarazioni. D’ora in poi le cazzate le dice solo lui”, ha commentato in un tweet Francesco Storace, vicepresidente del Consiglio regionale del Lazio e segretario nazionale de La Destra.
Giornalista per caso. Anni di ufficio stampa in pubbliche istituzioni, dove si legge e si scrive solo su precisi argomenti e seguendo ferree indicazioni. Poi, l'opportunità di iniziare veramente a scrivere. Di cosa? di tutto un po', convinta, e sempre di più, che informare correttamente è un servizio utile, in certi casi indispensabile.
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