È Mantova la Capitale italiana della Cultura per il 2016. A prendere la decisione è stata una commissione presieduta da Marco Cammelli, giurista, professore emerito dell’Università degli Studi di Bologna.
Mantova è stata scelta tra le dieci città finaliste – Aquileia, Como, Ercolano, Mantova, Parma, Pisa, Pistoia, Spoleto, Taranto e Terni – . anno quando furono scelte quattro città, quest’anno Mantova manterrà la carica per tutto l’anno e riceverà un contributo di un milione di euro dal Mibact per il finanziamento di un progetto.
L’impulso a tradurre in iniziativa nazionale l’iniziativa europea stabilita con la Decisione del Parlamento europeo e del Consiglio n. 1419/1999/CE del 25 maggio 1999 è derivato dal successo straordinario del processo di selezione della Capitale europea della cultura 2019, titolo che la Decisone 1622/2006/CE del 24 ottobre 2006 aveva attribuito ad una città italiana.
La cultura abita qui, a Mantova, la città che dal 1997 sul finire dell’estate ospita ogni anno il Festival della Letteratura. Già tre anni fa aveva già provato a conquistare il titolo di capitale europea della cultura che nel 2019 spetta all’Italia e che poi è stato assegnato a Matera, ma era stata eliminata al primo giro di boa. È tornata in gara la scorsa primavera per essere capitale italiana della cultura nel 2016. E alla fine ce l’ha fatta.
Inserita nella lista Unesco dei patrimoni dell’umanità come uno dei più incantevoli centri del Rinascimento italiano ed europeo, Mantova – che ha poco meno di cinquantamila abitanti – parte proprio da quell’idea rinascimentale che pone il fattore umano al centro del vivere comune per aprirsi al futuro. E nel dossier di candidatura che l’ha portata sulla ribalta della Penisola si propone di essere una «città smart & human», intelligente e umana. Questa provincia lombarda che sotto i grandi Gonzaga divenne splendida, meta dei migliori artisti rinascimentali come Donatello, Rubens, Pisanello, Mantegna, Leon Battista Alberti, la città di che fu anche di Virgilio, sarà da gennaio la portabandiera nazionale della creatività. di Palazzo Te e di Palazzo Ducale, la città di Virgilio e del Mantegna,
Giornalista per caso. Anni di ufficio stampa in pubbliche istituzioni, dove si legge e si scrive solo su precisi argomenti e seguendo ferree indicazioni. Poi, l'opportunità di iniziare veramente a scrivere. Di cosa? di tutto un po', convinta, e sempre di più, che informare correttamente è un servizio utile, in certi casi indispensabile.
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