Daniele Mancini non può lasciare liberamente l’India senza autorizzazione della Corte Suprema indiana. Gli aeroporti e la polizia di frontiera sono stati allertati da giorni. La posizione del nostro diplomatico, di fatto ostaggio delle autorità indiane, si fa sempre più complessa ed anche il governo di Roma non esce bene da questa storia pasticciata cui il nostro ministro degli esteri Terzi, dopo mesi di trattative contatti inutili nei giorni scorsi, aveva voluto dare un svolta lasciando in Italia i due militari accusati di omicidio. L’avvocato difensore dei due marò e dell’ambasciatore d’Italia in India Daniele Mancini, Mukul Rohatgi, ha ricordato alla Corte Suprema Indiana che in base all’articolo 29 della Convenzione di Vienna, la persona dell’ambasciatore è inviolabile e che quindi “nessuna autorità indiana può imporre restrizioni ai suoi movimenti”. Per tutta risposta oggi la Corte Suprema, per voce del suo presidente Altamas Kabir, ha dichiarato che quando il nostro diplomatico ha presentato insieme ai marò una dichiarazione giurata che a giudizio del governo di Nuova Delhi faceva perdere “automaticamente il diritto all’immunità” .
Sino al 22 marzo, data di rientro e scadenza del permesso rilasciato dalla corte ai marò, la situazione rimarrà probabilmente questa in quanto sulla vicenda l’Italia, sostenuta tiepidamente dalla Ue, ha chiesto un arbitrato internazionale. Il rischio che l’ambasciatore Daniele Mancini possa in futuro essere trattenuto nel paese indiano contro la sua volontà è un’ipotesi che il governo italiano non intende prendere in considerazione . Roma ritiene, e non a torto, che il caso della petroliera italiana Lexie sequestrata in alto mare dopo l’uccisione di due pescatori indiani sia stato strumentalizzato politicamente dalle autorità di Kerala, una strumentalizzazione rischiosa che l’India intende giocare sulla pelle dei due marò su cui pesano reati da condanna a morte.
E.S.
Napoletano, 44 anni, giornalista professionista con 17 anni di esperienza sia come giornalista che come consulente in comunicazione. Ha scritto di politica ed economia, sia nazionale che locale per diversi giornali napoletani. Da ultimo da direttore responsabile, ha fatto nascere una nuova televcisione locale in Calabria. Come esperto, ha seguito la comunicazione di aziende, consorzi, enti no profit e politici. Da sempre accanito utilizzatore di computer, da anni si interessa di internet e da tempo ne ha intuito le immense potenzialità proprio per l'editoria e l'informazione.
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