E’ Matera la città italiana designata come capitale europea della cultura per il 2019. Con sette voti su tredici la città dei Sassi insieme aPlovdiv in Bulgaria ha vinto la designazione ufficiale, avendo la meglio su Ravenna, Cagliari, Lecce, Perugia e Siena: le altre cinque finaliste rappresentanti il Belpaese. Al capoluogo della Basilicata è stato assegnato il premio di un milione e mezzo di euro.
E’ stato il ministro dei Beni e delle attività culturali, Dario Franceschini, a dare comunicazione dell’avvenuta scelta ai cittadini che hanno seguito la diretta su un maxi schermo in piazza San Giovanni. Il verdetto del presidente della Giuria di selezione Steve Green è stato accolto con una vera e propria esplosione di gioia. Subito dopo sono risuonate le note dell’Inno alla Gioia, inno dell’Unione europea, mentre bandiere bianche e azzurre hanno sventolato su tutta la piazza.
“Vince Matera. Stravince la Basilicata. Avverto sulla mia pelle i brividi di un’intera regione che esulta di gioia – ha commentato il presidente della Regione Basilicata, Marcello Pittella -. Abbiamo testardamente perseguito e conquistato un obiettivo che sembrava superiore alle nostre forze proiettandoci in una dimensione europea che consentirà alla Città dei Sassi di essere capitale della cultura europea nel 2019”.
Questa sorprendente scelta della Commissione ha voluto probabilmente tenere conto non solo del fatto che Matera con l’originalità dei suoi Sassi è il primo sito del Sud a far parte dal 1993, per volontà dell’Unesco, del Patrimonio dell’Umanità, ma che la città possiede un organismo edilizio pregevole fondato su regole di tutela e sviluppo ecosostenibile.
A Matera si va per fare anche turismo ecosostenibile: la Città di pietra è una sintesi perfetta tra architettura e natura che proprio la zona dei Sassi, abitati fino al 1952 ed ora in parte ristrutturati ed adibiti ad alloggio per vacanzieri, trova la sua espressione più forte. Non a caso l’Unesco nel 1993 motivò la sua scelta per “l’equilibrio tra intervento umano e l’ecosistema” che ” mostra una continuità per oltre nove millenni, durante i quali parti dell’insediamento tagliato nella roccia furono gradualmente adattate in rapporto ai bisogni crescenti degli abitanti”.
Oggi a questa meravigliosa città lucana che per anni si è trascinata il tra il marchio di vergogna nazionale proprio per quei Sassi dove la vita delle famiglie prive d’acqua, luce e servizi igienici era ai limiti del selvaggio, divenuti pregiati 40 anni dopo, con la designazione a Città Europea della Cultura ha una nuova opportunità di mettersi in mostra agli occhi di chi ancora non la conosce.
Giornalista per caso. Anni di ufficio stampa in pubbliche istituzioni, dove si legge e si scrive solo su precisi argomenti e seguendo ferree indicazioni. Poi, l'opportunità di iniziare veramente a scrivere. Di cosa? di tutto un po', convinta, e sempre di più, che informare correttamente è un servizio utile, in certi casi indispensabile.
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