Mediatrade: condannato Berlusconi jr

Pier Silvio Berlusconi e Fedele Confalonieri condannati a un anno e due mesi di carcere per frode fiscale. Lo ha deciso la Corte d’Appello di Milano, ribaltando la sentenza di primo grado del luglio 2014. Il procuratore generale Fabio De Pasquale aveva chiesto che al presidente e al vicepresidente di Mediaset venissero dati tre anni di reclusione, mentre per gli altri soggetti coinvolti la richiesta era di cinque.

Berlusconi jr e Confalonieri godranno però della sospensione condizionale della pena, quindi non andranno in carcere se non commetteranno altri reati nell’arco di cinque anni, e della non menzione (la condanna non peserà sulla loro fedina penale).

Il caso Mediatrade. Il presidente e il vicepresidente Mediaset sono quindi stati gli unici condannati per frode fiscale relativamente all’anno di imposta 2007.  Il caso Mediatrade ruota intorno a una serie di diritti tv con “un’attività fraudolenta, con acquisti gonfiati che inizia nel ’99 e prosegue fino al 2005”. Che secondo l’accusa si trattasse di “meccanismo saldamente ancorato nella società” lo si capisce dal fatto che anche Berlusconi senior era stato accusato (e poi prosciolto) per lo stesso reato.

La Corte d’Appello ha assolto tutti gli altri imputati, tra cui figuravano il produttore statunitense Frank Agrama, gli ex manager Giovanni Stabilini, Daniele Lorenzano e Gabriella Ballabio, e le due cittadine di Hong Kong, Paddy Chan Mei-You e Catherine Hsu May-Chun.

L’accusa era di frode fiscale per circa 8 milioni di euro con l’aggravante della transnazionalità ma attenzione: il reato cade in prescrizione tra poco, ad aprile. A questo punto, Confalonieri e Berlusconi Jr non solo non vanno in carcere ma potrebbero anche evitare di risarcire i 20mila di spese legali che Rti e Mediaset, responsabili civili, hanno dovuto sborsare all’Agenzia delle Entrate.

P.M.