Torna a crescere il mercato immobiliare. Lo rileva l’Istat, che nella sua analisi sulle compravendite e mutui di fonte notarile certifica che nel secondo trimestre di quest’anno “le convenzioni notarili di compravendita per unità immobiliari complessivamente considerate (161.357) riprendono a crescere, segnando un +6,2% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente (-3,6% nel I trimestre 2015)”.
La ripresa delle compravendite immobiliari “appare di carattere generale, interessando tutti i comparti immobiliari, le diverse ripartizioni territoriali e tipologie di centri urbani del Paese”.
La crescita rispetto al 2014 è pari a +6,6% per i trasferimenti di immobili ad uso abitazione ed accessori e +1,9% per i trasferimenti di proprietà immobiliari ad uso economico.
“Il 93,7% delle convenzioni rogate – si legge nell’analisi diffusa oggi – riguarda trasferimenti di proprietà di immobili ad uso abitativo ed accessori (151.184), il 5,8% unità immobiliari ad uso economico (9.299) e lo 0,5% unità immobiliari ad uso speciale e multiproprietà (874)”.
Sia per quanto riguarda il complesso delle compravendite degli immobili che per i trasferimenti ad uso abitativo ed accessori si osservano valori sopra la media nazionale nel Nord-est (rispettivamente +10,8% e +11,8%) e nelle Isole (+8,0% e +10,0%).
Variazioni positive nel settore economico si riscontrano al Centro (+16,4%) e al Sud (+2,1%); mentre sono “ancora in affanno il Nord-est (-0,9%), Nord-ovest (-1,3%) e soprattutto le Isole (-11,8%)”.
Registrano un forte aumento (+23,1%) le convenzioni notarili per mutui, finanziamenti ed altre obbligazioni con costituzione di ipoteca immobiliare stipulati con banche o soggetti diversi dalle banche. Un risultato che contribuisce a far concludere il primo semestre dell’anno in positivo: “le compravendite crescono per il settore immobiliare (+1,5%), grazie alla performance del settore abitativo (+1,8%) e nonostante la variazione negativa del comparto ad uso economico (-1,8%). I mutui registrano una variazione positiva del 16%, per un totale di 156.334 convenzioni”.
Per quanto attiene, invece, al mutuatario, una analisi arriva dal Gruppo Tecnocasa che, dai dati raccolti, ha evinto che l’87,5% dei mutui è stato erogato a persone di origine italiana. Meno del 10% è rappresentato da cittadini di altri Paesi del Vecchio Continente e il 2,7% da immigrati extra-europei, ma entrambe le percentuali sono in aumento rispetto al primo semestre 2014, seppur in modo molto lieve.
“L’età media di chi ha sottoscritto un mutuo nel primo semestre 2015 – si legge nella nota dell’azienda – è di 39,2 anni. L’analisi per fasce d’età mostra come sia la popolazione più giovane a fare un maggior ricorso al mutuo e, in generale, la percentuale decresce con l’aumentare dell’età”, mentre le aree nelle quali si accede al finanziamento in età più avanzata “sono tendenzialmente quelle centro-meridionali: nel Sud si sfiorano i 40 anni, nell’Italia Centrale si raggiungono 40 anni e mezzo, mentre tra Sicilia e Sardegna si supera addirittura la barriera dei 41 anni”.
Nel Nord Italia, invece, si stipulano mutui in età più giovane, e comunque “al di sotto della media nazionale: 38,7 anni nel Nord-Ovest, 37,8 anni nel Nord-Est”.
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