Un barcone con più 700 migranti a bordo si è capovolto stanotte durante la traversata dalla Libia all’Italia. Un mercantile di passaggio ha raccolto 28 superstiti. I soccorsi sono tuttora in corso, ma si dispera di trovare ancora naufraghi in vita. Sarebbe uno dei naufragi più gravi nella storia dei viaggi della speranza nel Mediterraneo.
La barca affondata era un peschereccio libico. Gli scafisti avevano riempito di persone ogni minimo spazio presente a bordo.
Circa sessanta miglia dopo aver lasciato la costa libica, dall’imbarcazione, che procedeva con difficoltà, è partito un allarme raccolto dal Centro nazionale soccorso della Guardia Costiera, che ha dirottato sul posto le navi di passaggio per i soccorsi.
La prima nave a rispondere alla richiesta di aiuto è stata la King Jacob, un portacontainer di 147 metri di bandiera portoghese.
Arrivati sul posto, però, i marinai hanno assistito impotenti al ribaltamento del peschereccio. A causarlo probabilmente è stato il peso delle stesse persone a bordo, che si erano accalcate sullo stesso lato dell’imbarcazione nella speranza di essere salvate.
Sono iniziate subito le operazioni di salvataggio dei migranti finiti in mare. La Capitaneria di porto italiana ha dirottato sul luogo del disastro numerose altre imbarcazioni, tra cui la Carlo Bergamini, la fregata della Marina militare italiana che venerdì era intervenuta nel sequestro-lampo al largo della Libia dell’Airone.
Sul posto sono arrivati anche altri pescherecci della flotta di Mazara del Vallo, diversi mercantili e una motovedetta maltese, oltre ai mezzi aerei e navali impegnati nella missione Triton dell’agenzia europea Frontex.
I soccorsi proseguono mentre scriviamo, ma gli unici superstiti di cui si è avuta notizia finora sono i ventotto raccolti dalla King Jacob. I corpi senza vita recuperati, per ora, sono ventiquattro.
Se i timori dei soccorritori saranno confermati, siamo di fronte a una strage che non ha precedenti.
“Se il bilancio di questa ennesima tragedia sarà confermato – ha detto a SkyTg24 Carlotta Sami, portavoce per il Mediterraneo dell’UNHCR, l’Alto commissariato ONU per i rifugiati – il numero dei morti nel Mediterraneo negli ultimi dieci giorni arriverà a oltre mille”.
“Quella di oggi è una tragedia di proporzioni enormi che conferma la necessità di un intervento europeo che metta in campo mezzi adeguati di soccorso”.
Sami ha puntato il dito contro l’inadeguatezza delle risorse messe a disposizione dei soccorritori nel quadro dell’iniziativa Triton.
A differenza di Mare Nostrum, Triton, l’iniziativa gestita dalla Marina Militare Italiana in forza dal 1° novembre 2014, non ha né l’autorizzazione né le dotazioni per compiere operazioni di ricerca e salvataggio in mare aperto, ma si limita a pattugliare le acque territoriali italiane.
Secondo stime dell’Organizzazione internazionale per le Migrazioni (OIM), nei primi quattro mesi del 2015 il numero di vittime delle migrazioni nel Mediterraneo è cresciuto di nove volte rispetto allo stesso periodo del 2014.
Il Presidente del Consiglio Matteo Renzi ha convocato alle ore 17 a Palazzo Chigi i ministri degli esteri Gentiloni, degli interni Alfano, della difesa Pinotti, delle infrastruttre Delrio e il sottosegretario Minniti. Al termine della riunione il Presidente del Consiglio scendera’ in conferenza stampa. Lo rendono noto fonti di Palazzo Chigi.
Filippo M. Ragusa
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