La tassa ridotta sulle abitazioni principali sarà applicata in 2.500 comuni italiani. Ora si attende l’ok definitivo con l’approvazione della Legge di stabilità.
Definita dal ministro Saccomanni come una scelta necessaria in quanto “era impossibile non individuare solide coperture finanziare a fronte dell’abolizione della seconda rata dall’Imu”, l’approvazione questa mattina in commissione Bilancio alla Camera di un emendamento alla legge di stabilità ha permesso lo slittamento del pagamento del conguaglio per i cittadini residenti nei comuni che nel 2013 hanno aumentato le aliquote sui primi immobili. Una scelta che regala un po’ di respiro in più ai contribuenti che si sarebbero altrimenti trovati a compilare l’assegno della mini imu contestualmente ai bollettini di pagamento della prima delle quattro rate della Iuc 2014.
Sempre ovviamente che in sede di approvazione definitiva della legge di stabilità la formulazione dell’imposta sulla casa non cambi, soprattutto alla luce dei – laconici – precedenti.
La mini Imu sarà applicata in circa 2500 comuni italiani che hanno aumentato le aliquote Imu sulle abitazioni principali rispetto a quelle imposte nel 2012 oltre lo 0,4 per cento. Un rincaro che ha già interessato città come Milano, Genova, Bologna, Ancona, Roma, Napoli, Palermo. La differenza delle aliquote di anno in anno ha creato un’ulteriore forbice per quanto riguarda il gettito Imu che, come detto, deve essere coperto per mantenere il differenziale Pil – Deficit sotto il tetto del 3 per cento e scongiurando così ulteriori interventi.
Un tetto che l’abolizione completa della seconda rata dell’imposta avrebbe ampiamente sforato imponendo il reperimento di “risorse aggiuntive – ha spiegato Saccomanni – per recuperare e mantenere il deficit sotto la soglia stabilita”.
Salta invece la proposta di mettere un tetto all’1 per mille dell’aliquota Tasi, che torna al 2,5 per mille così come approvato in Senato: il capitolo coperture finanziarie infatti non è ancora definitivamente archiviato e non consente una imposta sui servizi indivisibili light come il relatore aveva inizialmente previsto.
Sempre la commissione Bilancio ha approvato l’emendamento sull’Imu agricola. L’indice di rivalutazione dei terreni agricoli passa, come spiegato dal presidente della commissione Agricoltura Luca Sani, da “120 a 75, con un significativo abbattimento dell’imposta”. Per quanto riguarda invece “i fabbricati rurali che hanno una destinazione produttiva – ha aggiunto – l’Imu agricola proprio non si applica”.
Il prossimo anno fiscale, dunque, sebbene non sia ancora completamente definito, quanto a tipo di tassa sulla casa, è sicuramente delineato. Una tranche è conclusa: la scadenza del saldo Imu 2013 ha portato a pagare la restante parte dell’imposta dell’anno in corso ai proprietari di case di lusso e di pregio, delle seconde e terze pertinenze, e delle seconde case, e allo scopo di scongiurare ulteriori ricadute sui contribuenti, che definire disorientati dal balletto della politica su questo tema delicato è quasi un eufemismo, saranno possibili correzioni dei pagamenti effettuati entro il 16 giugno 2014 senza incappare in sanzioni o interessi.
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