“Miserabile”: è il quadro politico ed istituzionale

Il triste spettacolino della vecchia casta politica, pronta a truccare tutto pur di sopravvivere a se stessa, continua: indecente ed irresponsabile.

Come prima per la formazione di un governo ora per l’elezione del nuovo Capo dello Stato i partiti stanno riproponendo veti e non scelte per il successore di Napolitano che dovrà riannodare, quando sarà, le fila di un Paese sempre più tragicamente allo sbando. Fare la cronaca di questa vigilia elettorale ha poco senso. Bastano i toni e soprattutto quel “miserabile” sibilato dalla vicepresidente del Pd Finocchiaro nei confronti del sindaco di Firenze Renzi. Quel complimento e le urla soffocate e scomposte di chi finisce nel tritacarne mediatico delle candidature bruciate, rendono benissimo il caos regnante nel partito di maggioranza relativa guidato da un Bersani sempre più isolato ed impotente.

Il pericoloso degrado raggiunto in queste ore da quanti, Pd e Pdl in testa, tessono le fila di un gioco sporco il cui unico risultato dovrà essere lo stallo e l’ingovernabilità perché all’interno del futuro quadro politico istituzionale tutto possa essere annacquato, debole, condizionato e ricattabile. Un dejà vu che ora si vuole riproporre e sul quale faremmo bene a riflettere tutti per alzare un muro di sdegno che possa arginare lo sfascio ed evitare al Paese ulteriori amare sorprese.

E tutto questo, ma nessuno osa dirlo, dovrà essere raggiunto perché i vecchi partiti e i loro privilegi possano sopravvivere anche ad un rinnovo del Parlamento che pure, un chiaro e forte segnale di cambiamento nei confronti di una classe politica fallimentare ed irresponsabile, lo aveva dato.

Ma la vecchia casta, in presenza di significativi scivoloni e rischi di profonde divisioni e spaccature che vedono Pd e Lega in pole position, insiste e rilancia. E piuttosto che puntare alle soluzioni sulle quali poi gli italiani possano esprimersi, magari grazie ad un nuovo ritorno alle urne tra un anno o due, ovvero quando sarà terminata, si spera, questa terribile emergenza ,si gioca a bloccare tutto come se nulla fosse. Prossimo appuntamento con il buon senso? Giovedì nell’aula di Montecitorio. Con i grandi elettori.