“E forse ora qualcuno potrebbe pensare che hai perso, ma chi ha vissuto come te, non perde mai”
La cattedrale di Brescia dedicata a Santa Maria Assunta, che proprio ieri- 15 agosto – ha fatto festa solenne in onore della Madonna, oggi si è preparata ad una celebrazione dai toni densi di mestizia: l’accompagnamento di Nadia Toffa, la conduttrice delle Iene stroncata a 40 anni da un cancro e morta il 13 agosto. A Brescia Nadia era nata e lì si è spenta martedì mattina, nella clinica dove era stata ricoverata per l’aggravarsi delle sue condizioni di salute.
A celebrare, come richiesto dalla stessa Toffa, è stato don Maurizio Patriciello, parroco di Caivano (Napoli), simbolo della lotta alla ‘Terra dei Fuochi’ e protagonista di diverse inchieste de ‘Le Iene’. Come ricordato nei giorni scorsi dallo stesso sacerdote, era stata Nadia ad interessarsi del dramma che dal 2013 quella terra viveva “il genocidio che ormai da oltre un decennio colpisce le province di Napoli e Caserta nell’indifferenza delle istituzioni, dei tanti politici e di tutte quelle figure che rispetto al problema si sono avvicendate in questi anni”, ricorda don Patricello. Nadia “arrivò con la sua troupe sul nostro territorio, incontrò gli attivisti storici e con i suoi servizi, anche contestati da molti negazionisti che le hanno augurato la morte, accese i riflettori sul nostro dramma“.
Un lungo applauso ha accolto il feretro, giunto al Duomo alle ore 10, che è sfilato tra la commozione di centinaia di persone radunate da questa mattina di fronte alla chiesa per tributare l’ultimo saluto alla ‘guerriera’ che ha combattuto a lungo una dura battaglia contro la malattia. Poco prima dell’inizio del rito funebre Davide Parenti, ideatore del programma Mediaset, ha deposto una cravatta nera, simbolo della redazione delle ‘Iene’.
L’omelia di don Patriciello
“Per me oggi celebrare questa messa è molto difficile ma noi abbiamo un debito di riconoscenza nei confronti di questa ragazza – ha detto don Patriciello nel corso dell’omelia – Nadia sei stata capace di mettere l’Italia in subbuglio in questi giorni, di unire il nord con al sud”. ”Tu sei stata amata perché hai amato la verità. Sei entrata nel cuore di tutti. Nadia non è stata solo stimata e apprezzata ma anche amata. Perché Nadia i social in questi giorni hanno parlano solo di te? Perché? Perché sei stata autentica, cocciuta, tosta, coraggiosa, una ‘Iena’ ma anche una colomba. Sei stata forte ma a me non me la dai a bere… Sei stata anche fragile. Nadia è arrivata là dove la gente era più maltrattata, bistrattata, dimenticata, è arrivata nella mia terra, la terra dei fuochi”, ha ricordato don Patriciello.
Il Parroco di Caivano nei giorni precedenti ha evidenziato lodandolo il grande impegno di Nadia che anche dopo i suoi servizi televisivi “non ha mai abbandonato il popolo campano”, mentre invece durante le interviste “il suo sorriso solare e rassicurante si spegneva solo di fronte al dolore degli intervistati. Sapeva sostenere, essere vicina a chi soffriva, a chi aveva subito il torto più grande per un essere umano”.
Cosa succede ora che Nadia Toffa non c’è più ? “Quel che è veramente cambiato, è che oggi Nadia non c’è più lasciandoci sgomenti, mentre la Terra dei Fuochi brucia ancora, brucia sempre, brucia di più. Continua a toglierci il respiro e la vita”, ha detto ancora don Patriciello.
Si spiega quindi la grande partecipazione commossa di oggi, come nei giorni scorsi alla camera ardente, allestita presso il Teatro Santa Chiara, a Brescia, che è stata meta di tantissima gente, personaggi dello spettacolo e non, che hanno voluto salutare la presentatrice tv. ”La gente l’amava perché era autentica e l’ha capito – ha dichiarato l’ex ‘Iena’ Enrico Lucci – Se c’è una cosa che va valorizzata di Nadia è che, in un’epoca come questa, piena di odio, di senso di rivalsa, di cattiveria e di rabbia esplosiva Nadia, organizzandosi bene e documentandosi ha convogliato tutta questa avversità in qualcosa di concreto”.
L’altro collega Giulio Golia, visibilmente commosso, ha messo in risalto l’appartenenza di Nadia Toffa alla stessa famiglia: “Siamo una famiglia, l’abbiamo vista arrivare, sgomitare, era la mia famiglia”.
Sul sito de Le Iene il video che si intitola “Ciao Nadia”: una sagoma silenziosa di cui non si intravede il volto ma che si percepisce essere quella della sfortunata conduttrice tv, che balla composta in una spiaggia, sulle note di un brano. Dietro di lei il mare che si fa rosa al tramonto e una barchetta. E’ il saluto della redazione, quella con cui ha lavorato per dieci anni, alla ‘guerriera’ nel suo ultimo giorno sulla Terra.
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