‘Ndrangheta, arrestati due boss latitanti

Si tiene oggi alle 11.30 presso la Questura di Reggio Calabria , la conferenza stampa in cui le forze dell’ordine spiegano le modalità di cattura dei due boss della ‘Ndrangheta, latitanti da più di 10 anni,  Giuseppe Ferraro e Giuseppe Crea. All’incontro partecipa il procuratore Federico Cafiero de Raho, il questore Raffaele Grassi e il capo della prima divisione dello Sco (Servizio centrale operativo), Andrea Grassi.

Il luogo della cattura.“Oggi è un’altra bella giornata per il Paese – ha commentato il ministro dell’Interno, Angelino Alfano – perché oggi la giustizia ha vinto ancora, con l’arresto dei due capicosca catturati in un bunker situato nella provincia di Reggio Calabria”. Nel casermone gli agenti hanno trovato un intero arsenale di armi, oltre a un fucile mitragliatore e pistole.

La costruzione in cui si nascondevano Ferraro di anni 47, ricercato dal ’98 e Crea, di 37 anni, alla macchia dal 2006 si trovava precisamente ad Agro di Maropati, il comune che aveva attirato l’attenzione nel 1971, quando qualcuno vide la Madonna del Rosario di Pompei, raffigurata in un quadro, piangere lacrime di sangue, attirando orde di visitatori.

Entrambi condannati per associazione mafiosa, Giuseppe Ferraro, che l’Operazione della polizia denominata “Erinni” non era riuscito a catturare,  ha da scontare l’ergastolo per una serie di omicidi del 2012, avvenuti nei pressi di Oppido Mamertina, sempre in Calabria. Tra le vittime anche il boss di una famiglia rivale dei Mazzagatti-Polimeno, Domenico Bonarrigo e perfino una bambina di 9 anni, Maria Angela Ansalone.

L’obiettivo principale degli uomini del Servizio operativo era però Giuseppe Crea,  che dalla morte del padre guidava la cosca di Rizziconi, mettendo le mani su affari di ogni tipo, appalti pubblici compresi.

Dopo l’Operazione “Crimine”, il cui epilogo ha portato all’arresto di 300 persone qualche giorno fa, un altro colpo inferto dalle nostre Forze dell’ordine alle cosche criminali dell’Ndrangheta.