Anche Londra sembra seguire velocemente, il percorso tracciato in Francia proprio pochissimi giorni fa, (fortemente voluto dai socialisti di Hollande), che lontano da ogni antico moralismo, ha letteralmente costituzionalizzato il matrimonio omosessuale, grazie soprattutto al fondamentale appoggio di laburisti e liberali. Il fatidico “si, Lo voglio” oggi è arrivato proprio dalla Camera dei Comuni britannica, che presentando un progetto di legge al riguardo, ha espresso un consenso più che pieno, potremmo dire determinato e ben definito, con i suoi 400 voti favorevoli e un timido disaccordo, registrato dai 175 contrari dei conservatori, fortemente aggrappati ad un tradizionalismo dichiarato. Certo, il cammino è ancora lungo e tortuoso, dato che il tanto atteso provvedimento, dovrà passare il “nullaosta” dapprima della Camera alta del Parlamento, the House of Lords, che dovrà pronunciarsi a maggio, per poi riapprodare ai Commons per una seconda votazione. Le prime parole spese in favore di tale importante traguardo, sono state quelle del Primo Ministro britannico David Cameron, intervenendo alla Camera durante il dibattito “è un importante passo avanti… e rende più forte la nostra società”-prosegue , senza troppi indugi-“ Io credo fortemente nel matrimonio, aiuta le persone ad impegnarsi l’una con l’altra e penso che sia giusto anche per gay potersi sposare. Si tratta di parità”. Parole queste che sono certo andate di traverso ai molti conservatori presenti, che si sono fatti sentire senza perdere troppo tempo, puntualizzando la necessità di “cambiare la parola ‘matrimonio” riguardo a tale “unione di genere”. Qualora tale progetto ricevesse “il via libera” dalla Camera alta, la legge permetterà alle coppie delle stesso sesso di sposarsi, sia con rito civile che religioso, dove vi sia un’istituzione religiosa che lo permetta, in Inghilterra e nel Galles. Al di là di ogni credo personale e di qualsiasi dissertazione “filosofica”, questo apre la porta ad una serie di ulteriori riflessioni socio-politiche, che potrebbero trasformarsi in dei veri e propri grattacapo per ciascun rappresentante pubblico, impegnato a difendere il bene della collettività sotto ogni aspetto di vita. Detto, fatto: il pensiero lungimirante è arrivato puntuale dalla Russia; infatti, il rappresentante per i diritti umani del Ministero degli Esteri russo, Konstantin Dolgov ha cinguettato dal suo account Twitter, spiattellando senza dare troppe spiegazioni, un problema di non poco conto: “I parlamenti inglesi e francesi hanno legalizzato il matrimonio gay. Ciò riduce le opportunità per i cittadini di questi paesi di adottare bambini russi”. Il rischio enorme è quello che il divieto di adozione di bambini orfani russi, da parte di cittadini americani, possa allargarsi anche a Francia e Gran Bretagna. Quello che si può di certo sperare, è che nonostante leggi, malcontenti di matrice economico-politica, il diritto, nonché la felicità del bambino prevalga su tutto. Principio questo inderogabile e perseguibile solo se si cede il passo al buon senso.
F.C.
Napoletano, 44 anni, giornalista professionista con 17 anni di esperienza sia come giornalista che come consulente in comunicazione. Ha scritto di politica ed economia, sia nazionale che locale per diversi giornali napoletani. Da ultimo da direttore responsabile, ha fatto nascere una nuova televcisione locale in Calabria. Come esperto, ha seguito la comunicazione di aziende, consorzi, enti no profit e politici. Da sempre accanito utilizzatore di computer, da anni si interessa di internet e da tempo ne ha intuito le immense potenzialità proprio per l'editoria e l'informazione.
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