“Sono ottimista. In Iraq e Siria l’Isis è circondato da forze che vogliono distruggerlo e abbiamo visto che può essere sconfitto sul campo di battaglia”. Lo ha detto Barack Obama, inaugurando il summit dell’Onu sulla lotta al terrorismo, al quale partecipano i rappresentanti di almeno 100 Paesi. Il presidente Usa ne è convinto: “I jihadisti dello Stato Islamico possono essere sconfitti dove c’è un governo e un Paese che lavorano in coordinamento con la coalizione”. Ma per sconfiggere l’Isis in Siria, “c’è bisogno di un nuovo leader”, ha aggiunto Obama, confermando come sia sua “convinzione” il fatto che l’annientamento dei jihadisti passa necessariamente per l’uscita di scena di Bashar al-Assad. “Si tratta di un processo complesso e noi – ha aggiunto il capo della Casa Bianca – per trovare una soluzione politica siamo pronti a collaborare con tutti i Paesi, Russia e Iran compresi”.
L’Isis è una minaccia che sta crescendo, ha sottolineato durante il summit il segretario generale dell’Onu, Ban Ki-moon: “La minaccia posta da gruppi estremisti come l’Isis sta crescendo, i dati dell’Onu mostrano un aumento del 70% dei cosiddetti foreign fighter da oltre cento Paesi verso le regioni di conflitto”, ha detto.
Contro l’Isis Matteo Renzi ha offerto a Obama il sostegno dell’Italia: “Offro al presidente Obama tutto il sostegno dell’Italia sul fronte dell’azione antiterrorismo”. “Siamo di fronte alla più grande coalizione mai vista – ha aggiunto – Serve grande responsabilità, e l’Italia è intenzionata a dare un sostegno risoluto“. “Non solo Siria, non solo Iraq. Ma anche Africa e in particolare, per quel che interessa l’Italia, Libia”, ha rimarcato il presidente del Consiglio che, pur nella convinzione che l’Isis sarà sconfitto, ha rilanciato l’allarme rappresentato dalla propaganda jihadista su internet. “Ci sono dei seri rischi per quel che riguarda il reclutamento di militanti estremisti e il fenomeno dei terroristi ‘fai da te'”, ha sottolineato.
Dopo le accuse del ministro degli Esteri Laurent Fabius , secondo il quale la Russia “parla troppo” invece di attaccare sul serio le milizie dello Stato Islamico in Siria – il suo è un combattimento “sul piano mediatico” invece che su quello “concreto”- oggi il Parlamento russo ha approvato l’uso delle truppe in Siria come richiesto dal presidente Putin. Lo riferisce Russia Today. La richiesta si riferiva all’uso delle forze armate in Siria per combattere il terrorismo su richiesta del presidente siriano Assad. L’ultima volta che Putin ha chiesto al Senato russo il permesso di inviare truppe all’estero è stato nel marzo del 2014 poco prima dell’annessione della Crimea. Durante la seduta odierna del Senato – riporta l’agenzia Tass – la richiesta è stata presentata ai parlamentari dal capo dell’amministrazione presidenziale Serghiei Ivanov, dal vice ministro degli Esteri Mikhail Bogdanov e dal vice ministro della Difesa Nikolai Pankov. La Russia userà solo forze aeree in Siria. Lo ha detto il capo dell’amministrazione presidenziale, Serghiei Ivanov, citato dall’agenzia Tass.
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