‘A chi tocca nun s’engrugna’ è un detto romanesco che vale come ‘quando è il tuo turno non t’arrabbiare’.
Ma Matteo Renzi non ci sta. E quando è il suo turno e le inchieste giudiziarie che investono la politica e la condizionano – una politica che oggi come ai tempi di Tangentopoli oltrepassa il limite etico che dovrebbe essere invalicabile – si abbattono su di lui, si risente, si adombra, si adira. E ci fermiamo qui con le parole.
Se altro bersaglio è stato, per oltre un decennio, Silvio Berlusconi, le sue tv, il conflitto d’interessi, le olgettine e tanto ancora, pazienza. Se invece è Matteo Salvini ad essere sotto scacco, e più la Lega aumenta i consensi e peggio è, per la sua linea dura con i trafficanti di vite umane su carrette del mare si grida al fascista da abbattere. E tutto si mette in risalto o a tacere, a seconda, con una stampa che da sempre abbraccia le istanze portate avanti da una certa corrente che spira dalla parte sinistra.
Ma Matteo Renzi, il boy scout cresciuto in provincia di Firenze tra le file dell’Agesci…. Lui, no! Né lui, né i suoi genitori. Chi tocca un Renzi deve fare i conti col rampollo ex sindaco di Firenze.
“Questa è un’aggressione nei miei confronti. Mi hanno messo nel mirino e vogliono farmi fuori”, tuona il ‘bullo’ (come viene chiamato su ‘La Verità’) senatore in merito alle indagini sui finanziamenti della fondazione Open. “C’è un’invasione di campo. Un atto senza precedenti, una ferita al gioco democratico. Si tratta di una cosa enorme. Se affidiamo a un magistrato decidere cosa è un partito e cosa non lo è mettiamo in discussione la separazione dei poteri”, dice ancora Renzi. Il riferimento è a Open che i pm di Firenze considerano un’articolazione di partito: “Lo fanno per indagare alcuni e perquisire tutti”, denuncia il leader di Iv. Due giorni fa la procura di Firenze ha disposto delle indagini a carico di uno dei principali finanziatori di Renzi, l’avvocato Alberto Bianchi, e del suo amico Marco Carrai, entrambi indagati per traffico di influenze e finanziamento illecito ai partiti. Al centro delle accuse c’è il ruolo della famosa Fondazione Open, il motore della Leopolda renziana, che venne creata nel 2012 proprio dall’avvocato Alberto Bianchi (e non solo) per finanziare l’attività politica dell’allora sindaco di Firenze. Il tempo chiarirà se la fondazione renziana può essere considerata una specie di partito occulto finanziato con modalità truffaldine o se invece le attività della fondazione possano essere considerate come semplici attività di sostegno politico.
Le indagini però potrebbero però allargarsi anche agli “affari privati” senza attinenza con l’attività della fondazione, e soprattutto con le sue attività politiche. Ma di mezzo c’è l’acquisto di un immobile avvenuto in un momento in cui non era più né presidente del Consiglio né tanto meno aveva altro titolo per poter dimostrare di avere ricevuto un congruo rimborso spese.
Renzi si scaglia contro Travaglio, la Verità e l’Espresso. Testate giornalistiche e giornalisti che oggi pubblicano approfondimenti o, e pubblicato oggi, in merito alla sua villa da 1 milione e 300 mila euro, acquistata quando nel 2018 dichiarava di avere sul conto solo 15 mila euro.
“Come promesso questa mattina firmo tre denunce penali e le indirizzo al procuratore capo di Firenze, dottor Creazzo. La prima riguarda il signor Travaglio per aver detto che il Governo Renzi ha ‘beneficato il gruppo Toto nel 2017′. Non so di cosa parli Travaglio. Ma so che il governo Renzi termina la propria esperienza nel 2016. Notizia falsa e diffamatoria, reato certo. Attendo che la procura di Firenze apra il procedimento per diffamazione contro il signor Travaglio nel quale mi costituirò parte civile”. E’ quanto scrive su Facebook dopo gli articoli degli ultimi due giorni riguardanti l’inchiesta sulla Fondazione Open.
“Le altre due – prosegue Matteo Renzi – sono indirizzate al dottor Creazzo e – per competenza – al Procuratore capo di Genova per rivelazione di segreto bancario o istruttorio alla luce degli articoli della Verità e dell’Espresso. Quanto alle azioni di risarcimento civile purtroppo oggi non riesco a tenere il conto, vi aggiornerò più tardi. Come vedete io credo nella giustizia e nei magistrati di Firenze: a loro mi rivolgo, cittadino tra i cittadini, perché siano riconosciuti i miei diritti. Non attacco la magistratura ma contesto la trasformazione di Open in partito”.
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