“Perché il re deve essere più “prezioso” di una regina?“, si è chiesta un giorno una giovane olandese mentre spiegava il gioco delle carte ai suoi cuginetti.
Non è l’inizio di una favola ma di un fatto reale che ha come protagonista Indy Mellink, laureata in psicologia forense, e come oggetto un tranquillo, normale, banale mazzo di carte – di quelli da poker, scala quaranta, ramino ecc. – che assegna al re un valore più alto che alla regina e al suo fante.
Sono discriminazioni, queste, che effettivamente possono disturbare al giorno d’oggi anche nel gioco, Ecco perché l’idea di sostituire con oro argento e bronzo le tre figure è piaciuta molto e sta riscuotendo successo in tutto il mondo.
“Se abbiamo questa gerarchia secondo cui il re vale più della regina, questa sottile disuguaglianza influenza le persone nella loro vita quotidiana, perché è solo un altro modo di dire” ehi, sei meno importante“. La riflessione di Indy è stata sostenuta e incoraggiata dal padre e così è nato il mazzo di carte innovativo che non disturberà più coloro che sono attenti alle disuguaglianze di genere.
Piazzati i primi 50m esemplari nell’allargata cerchia di familiari e amici della Indy, nel giro di una settimana, circa 1500 mazzi di carte gender neutral sono stati venduti online e spediti in Belgio, Germania, Francia e addirittura Stati Uniti.
Con qualche perplessità mista a curiosità la novità è stata accolta anche da Berit van Dobbenburgh, capo della Dutch Bridge Association, la federazione olandese del bridge, il quale ha affermato che è importante che le persone riflettano sulla disuguaglianza di genere, ma che tuttavia sarebbe difficile soppiantare i mazzi di carte tradizionali nelle competizioni ufficiali, perché ciò richiederebbe modifiche alle regole di tutti i giochi.
Interpellato dai giornalisti ha detto: “Mi chiedo se ne valga la pena. Ma sulla neutralità di genere sono d’accordo! È fantastico che qualcuno di questa età l’abbia notato. È la nuova generazione“.
In realtà, Indy non è la prima ad avere lanciato l’idea di carte da gioco neutrali sul piano del genere. Nel 2017, una ragazza israeliana allora 13enne, Maayan Segal, lanciò infatti sulla piattaforma di crowfunding IndieGogo una campagna per finanziare un mazzo da lei ideato, chiamato QueenG, “il primo mazzo che mette uomini e donne sullo stesso piano”, come si legge nella descrizione del progetto. Anche Maayan, come la 23enne olandese, era stata spinta a ideare carte rivoluzionarie su impulso del disappunto maturato per il fatto che la figura del re avesse sempre un punteggio maggiore di quella della regina. Nel suo mazzo ci sono invece le coppie – il re e la regina, il duca e la duchessa e, al posto del Jack, il principe e la principessa – per dare ad ogni figura maschile il suo equivalente femminile, di pari valore.
Siamo certi che un mazzo di carte senza re regine e fanti possa contribuire a cambiare le sorti della parità di genere che in Europa sta migliorando, anche se solo il 6% delle società ha una leadership femminile, ma negli altri continenti tutti giorni si scontra con una arretratezza che pone la donna molti gradini più in basso del suo compagno maschio?
Elisa Rocca
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