La scoperta ad opera di archeologi italiani ed inglesi riscrive la storia del porto di Roma.
Una straordinaria scoperta dovuta a scavi e studi approfonditi portati avanti per dieci anni circa da una equipe di archeologi italiani e inglesi ha consentito di stabilire che il porto-città di Ostia antica si estendeva per un’area quasi doppia rispetto a quella finora considerata e scavata. Grazie anche a sofisticate e moderne tecnologie, è stata svelata l’esistenza di una zona urbana di estensione ben maggiore rispetto all’area di Pompei, addirittura forse il doppio di quest’ultima.
Per la Soprintendenza archeologica di Roma si tratta di “risultati eccezionali: abbiamo scoperto che nel I secolo avanti Cristo, infatti, il Tevere non chiudeva la città a Nord, ma la divideva in due parti”. La scoperta è nata della collaborazione fra la Soprintendenza speciale per i beni archeologici di Roma, che ha in carico anche gli scavi di Ostia antica e due atenei inglesi, la University of Southampton-British School at Rome, nota negli ambienti archeologici romani fin dagli anni sessanta e la University of Cambridge, prestigioso ateneo noto in tutto il mondo.
L’importante scoperta è stata possibile grazie anche a nuovi strumenti che consentono di rilevare costruzioni e reperti sotto il terreno senza effettuare scavi o saggi in superficie. La magnetometria in particolare ha consentito di scansionare il paesaggio sottostante il terreno attuale, permettendo ai geofisici di verificare le anomalie magnetiche della terra e identificare così le torri e le antiche mura sepolte, i tracciati stradali e le strutture presenti nel sottosuolo, per lo più adibite a giganteschi magazzini, il più grande dei quali lungo settanta metri per ottanta circa.
Ostia antica, dopo i recenti studi, rivela dunque tutta la sua grandezza di porto principale di Roma repubblicana ed imperiale come nessuno l’aveva mai immaginata. Per la prima volta, ora si dovrà procedere alla ricostruzione della pianta integrale dell’antico porto dove in passato lo sviluppo della città fu effettuato anche sull’altra sponda del Tevere fino all’Isola Sacra, nella zona nord del fiume.
Bepi Fort
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