È stato condannato per una relazione con una donna sposata, ma ha appena dieci anni.
Questa disavventura è capitata a Taimoor Banglani, un bambino di Nihal Bakhrani, un paesino nelle campagne del Sindh, nel sud del Pakistan.
Una jirga, cioè un’assemblea di anziani che si riunisce per giudicare controversie nate all’interno delle tribù, ha condannato la sua famiglia a versare un congruo risarcimento a quella della donna, che ha più di trent’anni.
Secondo i dettagli rivelati da The News Teller, un sito d’informazione pakistano, sarebbero stati proprio i parenti della donna a convocare l’assemblea, presieduta da un certo Jehangir Banglani. Dopo aver ascoltato le testimonianze di entrambe le parti, il presidente avrebbe emesso il suo verdetto: a dispetto dell’età, Taimoor è stato dichiarato colpevole di adulterio, e la sua famiglia dovrà versare alla “parte lesa” ben settecentomila rupie, pari a poco più di seimila euro.
Al giovanissimo protagonista di questa storia inquietante è andata anche abbastanza bene: a volte le corti tribali tradizionali condannano gli imputati a morte, o impongono loro altre punizioni degradanti, umilianti nel migliore dei casi, invalidanti nel peggiore.
In teoria le decisioni della jirga dovrebbero rifarsi alla tradizione del diritto islamico, ma capita, come in questo caso, che al loro interno degli insegnamenti del Corano non si trovi traccia: più spesso a ispirarle è una difesa delle tradizioni e dell’ordine costituito, ad ogni costo e con ogni strumento possibile.
Questa interpretazione tutta contemporanea di uno strumento antichissimo non poteva non finire in rotta di collisione con lo Stato pakistano, che infatti, almeno sulla carta, ha proibito il ricorso alla jirga nel 2004.
La legge, però, è rimasta spesso lettera morta: soprattutto nelle campagne, le assemblee locali sono troppo radicate e troppo potenti perché il governo possa pensare di cancellarle con un colpo di spugna.
Accade così che spesso lo Stato chiuda un occhio, e che siano proprio i suoi rappresentanti a prendere parte alle assemblee.
Cose che capitano, quando uno Stato – uno Stato che ha armi atomiche e un’inossidabile alleanza strategica con gli USA – ha un controllo tanto labile sul suo territorio.
F.M.R.
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